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Dalla “Palinuro” una conferenza di Marevivo sul tema dei rischi ambientali

mareamico marevivoArriverà domani a Porto Empedocle la nave scuola della Marina Militare “Palinuro”.

Per l’occasione l’associazione ambientalista Marevivo ha voluto lanciare una iniziativa che vedrà, domenica 25, una conferenza a carattere scientifico che si terrà a bordo della nave, per discutere con esperti e ambientalisti delle coste del Mediterraneo a forte rischio ambientale.

Un seminario che vedrà la partecipazione del capitano Gabriele Belfiore, l’ammiraglio Nicola De Felice, i professori Giovanni Randazzo e Salvatore Giacobbe dell’Università di Messina, Federico Di Penta e Fabio Galluzzo del direttivo Marevivo e l’assessore Territorio e Ambiente Maurizio Croce, nonchè dei sindaci della provincia di Agrigento.

I rischi dell’inarrestabile erosione – scrive in una nota l’associazione Marevivo – che in questi ultimi anni ha inghiottito sabbia, dune e boschi, preoccupano tantissimo i volontari, che delle spiagge agrigentine hanno fatto il luogo ideale per i loro laboratori a cielo aperto e le loro iniziative di sensibilizzazione. Anche i tesori naturalistici racchiusi tra le dune e le fasce boschive sono scomparsi quasi del tutto; perfino la casetta dell’Oasi Marevivo, un mare d’agosto insolitamente minaccioso, l’anno scorso ha reso inagibile i suoi locali e i suoi laboratori ed ora la speranza di rimetterla in funzione è deposta nelle risorse rese disponibili dal progetto Open Beach del Dipartimento della Gioventù, che nell’ambito del PAC Giovani no-profit finanzierà la sua ricollocazione, restituendola alle migliaia di studenti e turisti che da vent’anni tornano a visitarla per scoprire gli aspetti più curiosi ed interessanti del mare e delle sue creature“.

Si calcola – scrive Marevivo – che dagli anni Ottanta ad oggi, sono scomparsi otre 120 metri di battigia per cause generali riferibili alle correnti marine e all’aumento delle temperature e per una serie di ragioni locali legate soprattutto alla cementificazione dei fiumi che non lascia più passare i detriti che servono ad alimentare la consistenza della spiaggia“.

 

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