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Demolizioni a Licata, minacce al commissario Brandara: “ti scanniamo”. Si indaga

brandaraAnche il commissario straordinario del Comune di Licata, oggetto di minacce. Una lettera piena di insulti e di minacce, più o meno velate ed esplicite, recapitata al commissario Maria Grazia Brandara (in foto) per la vicenda delle demolizioni delle costruzioni abusive.

Un tema “scottante” quello delle demolizioni che è stato al centro del dibattito politico, e non solo, della precedente amministrazione comunale di Licata. Ora, dopo l’insediamento al Comune della Brandara, ecco che arrivano le prime minacce.

Rischiati di toccare le nostre case e ti sgozziamo, ti scanniamo. Ti seguiamo e ti controlliamo a vista“. Questo un passaggio della missiva che ha portato stamani alla denuncia del fatto. La procura della Repubblica sembra già avere aperto una inchiesta con in testa il procuratore capo Luigi Patronaggio.

Una lettera che si chiude con una immagine di una cassa da morto vuota e con frasi del tipo: “Sappiamo dove abiti a Palermo in via… e dove abiti a Naro, grandissima… tornatene al tuo paese scappa fino a che sei in tempo quando meno te l’aspetti ti spariamo. La cassa è già pronta“.

Non si tratta della prima minaccia che riceve Maria Grazia Brandara; da commissario straordinario dell’Irsap, nel luglio 2016, fu destinataria di una busta contenente due cartucce da fucile ed una lettera con su scritto ‘Brandara come Antoci’. 

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Non ho ancora deciso se continuare a rimanere alla guida del Comune di Licata o se mollare“. Queste le prime dichiarazioni di Maria Grazia Brandara, che aggiunge: “Confesso che in questo momento mi sento frastornata, ferita ma anche e soprattutto dispiaciuta perchè mio malgrado divengo, ancora una volta, causa di preoccupazione per la mia famiglia, per i miei affetti e per chiunque mi voglia bene. Non so da quale mente vigliacca possa essere scaturita tale inqualificabile gesto, tuttavia nutro una certezza: quel che è accaduto non riuscirà a farmi cambiare idea su Licata e sui licatesi. E non permetterò a nessuno di approfittare di questa vigliaccata per buttar loro fango addosso. La viltà di uno o di pochissimi abitanti di una Città di cui non sono degni, non riuscirà ad affermarsi sulla dignità ed il valore della stragrande maggioranza del Popolo licatese. Ringrazio coralmente tutti coloro che mi hanno espresso e stanno continuando da ogni dove ad esprimermi solidarietà, poichè desidero non tornare più sull’argomento“.

Dopo la notizia delle minacce, molti gli attestati di stima e vicinanza. “Questa è una notizia triste e mortificante per l’intera collettività. Noi di Area Rinnovamento, ex Consiglieri comunali Federico, Morello e Cammilleri non ci stancheremo mai di ripeterlo, che l’allora ex Sindaco e adesso il Commissario non hanno nessuna responsabilità sull’azione demolitoria in atto nella nostra cittadina. Esterniamo vicinanza e piena solidarietà al commissario Maria Grazia Brandara“.

Solidarietà anche dal Sindaco di Naro, Calogero Cremona, che afferma: “Ho appreso la notizia delle intimidazioni rivolte a Mariagrazia Brandara, attuale commissario straordinario del Comune di Licata e sono rimasto basìto. Esiste ancora gente codarda e ignorante che, nascondendosi dietro l’anonimato, cerca di far paura ai rappresentanti onesti delle Istituzioni Locali che seguono le regole e le leggi. Conoscendo personalmente Mariagrazia Brandara che, pure è stata sindaco di Naro, per la sua lealtà, correttezza e intelligenza, sono sicuro che non si farà intimidire da nessuno e continuerà a svolgere il suo dovere come ha sempre fatto. Nel manifestare tutta la mia solidarietà al commissario straordinario di Licata, Maria Grazia Brandara, mi dichiaro sin d’ora disponibile a stare al suo fianco, insieme a tutti gli altri sindaci dell’hinterland, per testimoniare l’importanza di essere uniti per far trionfare la legalità e il rispetto delle regole“. 

Anche il movimento Noi con Salvini esprime massima solidarietà alla dott.ssa Maria Grazia Brandara, attualmente Commissario Straordinario del Comune di Licata, per il vile atto intimidatorio subito. “Siamo convinti che minacce ed atti simili turbino l’intera Comunità, di chi persegue la propria azione con obiettivi di legalità, imparzialità, trasparenza. Facciamo i nostri migliori auguri di un continuo ed eccellente lavoro, come finora dimostrato dalla Stessa“.

L’associazione “A Testa Alta” è intervenuta sul triste episodio, affermando: “Esprimiamo la più ampia solidarietà e vicinanza al Commissario Straordinario del Comune di Licata, Maria Grazia Brandara, per il vile gesto intimidatorio perpetrato nei suoi confronti. Siamo certi che la dottoressa Brandara continuerà la sua azione amministrativa con la stessa determinazione che l’ha contraddistinta nel corso del suo precedente incarico di Commissario Straordinario del Comune di Licata, quando ha adottato importanti atti e indirizzi in materia di trasparenza e di contrasto al malaffare: dal riconoscimento di agevolazioni sui tributi locali in favore delle vittime di usura e racket all’obbligo di costituzione di parte civile dell’Ente in tutti processi penali riguardanti i reati dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione e i reati di associazione mafiosa commessi nel territorio. Di primaria importanza, i provvedimenti approvati in tema di beni confiscati alla criminalità organizzata: dalla pubblicazione dell’elenco previsto dal Codice Antimafia, anche con dati georeferenziati, alla predisposizione di un Regolamento per una maggiore trasparenza su affidamento e gestione degli immobili sottratti alla mafia e acquisiti al patrimonio comunale, sui quali il Commissario Straordinario ha anche disposto verifiche per accertarne la legittima occupazione. Si indaghi quindi a tutti i livelli e in ogni direzione, senza il preconcetto che si tratti di un gesto riconducibile agli ex proprietari degli immobili da demolire, e senza tralasciare quindi nessuna ipotesi, compresa quella di un possibile tentativo – da parte di consorterie affaristico-clientelari locali – di condizionare, alimentando la paura con il pretesto delle demolizioni, il regolare andamento della cosa pubblica, allo scopo di impedire, in particolare, nuove e coraggiose iniziative istituzionali sul versante della trasparenza e della prevenzione della corruzione“.

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