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Dialisi in Sicilia, inchiesta “Bloody Money”. Trupia (Adip): “Ben vengano le operazioni che smascherano eventuali malcostumi o prassi illegali”

aurelio trupia“Ben vengano le operazioni che smascherano eventuali malcostumi o prassi illegali. Ma attenzione a fare di tutta l’erba un fascio”.

A parlare è il Presidente Regionale dell’Associazione Dialisi Privata, Aurelio Trupia (in foto), dopo gli arresti scattati nell’ambito dell’inchiesta della Procura catanese denominata “Bloody Money”, su pazienti dializzati che sarebbero stati dirottati da medici infedeli nelle strutture private.

“L’azione condotta dall’Autorità Giudiziaria – aggiunge Trupia – è meritevole certamente di attenzione e noi manifestiamo apprezzamento e fiducia nell’attività svolta, sicuri che, in tempi brevi, sarà fatta piena luce su questa vicenda. Ma ci preme sottolineare, per come abbiamo fatto in precedenti occasioni, che le strutture accreditate, alla quali i pazienti si rivolgono, sono strutture dove si lavora professionalmente e responsabilmente, sono strutture controllate frequentemente dai funzionari dell’ASP di riferimento che verificano periodicamente che le stesse abbiano tutti i requisiti richiesti dalla normativa sia in tema di igiene che in tema di personale, sono strutture che frequentemente devono affrontare problematiche non indifferenti. Noi lavoriamo e ci impegniamo per affermare ed alimentare la cultura della legalità, orientando gli associati verso un operato sempre più improntato ai valori della trasparenza e dell’efficienza, non perdendo mai di vista il rapporto col paziente che va messo prioritariamente al centro del nostro operato. Le mistificazioni, le strumentalizzazioni servono allora ad innescare solo polemiche, a volte anche sterili e fuorvianti – sottolinea ancora il presidente Trupia – servono piuttosto impulsi incisivi e atteggiamenti positivi. In questa ottica l’Associazione Dialisi Privata si schiera inequivocabilmente a fianco di chi contrasta e combatte condotte che contemplano gli estremi del reato ed è pronta a dare il proprio contributo e a fare la sua parte – conclude Trupia – per individuare soluzioni idonee affinché non abbiano a ripetersi simili episodi”.

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