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Regioni ed Enti Locali

E tassa di soggiorno sia, anche ad Agrigento! Le dichiarazioni di Alfano e Licata

 

consiglio comunale agrigentoUna diatriba lunga anni quella riguardante l’applicazione della tassa di soggiorno anche ad Agrigento, ovvero quel contributo a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte che verrebbe destinato a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali. Con la legge di stabilità dello scorso giugno, anche Agrigento potrà imporre la tassa ai visitatori.

Ecco come viene accolta la notizia da Gioacchino Alfano, consigliere comunale del gruppo “Agrigento Cambia”:

Dopo anni di dibattito portato avanti nelle precedenti consiliature accogliamo positivamente la possibilità che la legge di stabilità del 21 giugno dal nostro Comune di poter dare applicazione sin da subito, senza dover aspettare il 2018 come previsto dalle precedenti disposizioni, al regolamento votato nel novembre del 2016 dal Consiglio Comunale relativo alla Tassa di soggiorno, finalmente ci è data la possibilità di passare dalle parole ai fatti.
Non mi sembra che ci possano essere dubbi sulla tassa né per quanto attiene alla sua legittimità né sulle sue finalità.
Una tassa di scopo che sarà utilizzata per migliorare i servizi resi ai turisti che avranno modo di trovare in Agrigento non più una città che solo potenzialmente risulti a vocazione turistica ma che nel turismo costruisca stabili fondamenta su cui edificare la sua rinascita.
Siano, pertanto, fugati i dubbi di chi teme che gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno possano essere utilizzate per sanare i problemi di bilancio del palazzo dei Giganti, dubbi e perplessità che erano stati già stati dissipati in sede di trattazione del regolamento in aula Sollano, un regolamento che aveva ottenuto una larga maggioranza di consensi in fase di votazione.
E poi diciamocela tutta, cosa ha Agrigento in meno rispetto alle altre città a vocazione turistica che già da anni fanno pagare la tassa di soggiorno riversando, sotto forma di investimenti, gli introiti per migliorare i servizi al turista?
Io ritengo nulla, il nostro patrimonio merita il miglioramento di tutte quelle infrastrutture che devono fare da cornice e da supporto ad uno dei luoghi più belli del mondo, sono fortemente convinto che questa amministrazione abbia le carte in regola per valorizzare la nostra terra e fare ottimo uso delle somme derivanti dalla tassa di soggiorno.
In un momento storico in cui tutti gli Enti territoriali risentono della forte contrazione di finanziamenti da parte dello Stato centrale e delle Regioni è impensabile che si possano fare investimenti unicamente attraverso la tassazione a carico dei nostri cittadini o sulle somme non vincolate presenti in bilancio, necessita una fonte di finanziamento come la tassa di soggiorno che, attraverso una corretta programmazione ed un monitoraggio dei bisogni del nostro territorio, consenta di migliorare i servizi e l’offerta turistica.
Partendo da questo presupposto sarebbe quanto mai opportuno che gli operatori oggi, mettendo da parte le critiche, facessero quadrato con l’amministrazione ed attivare un proficuo dialogo che consenta a tutti i soggetti interessati, ognuno per le proprie competenze, di partecipare non da semplici spettatori ma da attori protagonisti all’azione amministrativa per portare la Nostra Città allo splendore che merita.”

Reazione simile anche quella di Vincenzo Licata, capogruppo di “Agrigento Rinasce”:

“Grazie alla Legge di Stabilità del 21 giugno che ha eliminato il blocco, imposto ai Comuni, di istituire nuove tasse, dalla metà del mese di luglio, dopo anni di dibattiti sarà finalmente possibile applicare la tassa di soggiorno sul territorio comunale.
Accogliamo favorevolmente tale possibilità ed il fatto che la Giunta, a riguardo, abbia deliberato le tariffe. Il gruppo consiliare Agrigento Rinasce ha infatti da sempre creduto nella grande potenzialità e vocazione turistica del nostro territorio, sostenendo e nello stesso tempo incentivando l’operato dell’Amministrazione nel mettere in essere iniziative ed attività volte alla promozione dei nostri luoghi ed alla loro valorizzazione.
Poter usufruire già nell’immediato della tassa di soggiorno che, per definizione, si presenta come una tassa di scopo, ovvero esplicitamente finalizzata e collegata al perseguimento di ben determinati obiettivi, contribuirà, a nostro avviso in maniera determinante, a rendere possibile l’attuazione di migliorie che, anche concertate con le associazioni di categoria, potranno rendere sempre più apprezzata la nostra città agli occhi di quei turisti che, in maniera crescente negli ultimi periodi, hanno scelto di visitare e conoscere Agrigento.”

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