fbpx
Editoriali

Elezioni, qualcosa è cambiato anche ad Agrigento: il voto torna libero

muro libertàSe in provincia di Agrigento qualcosa è cambiato, allora vorrà pur dire qualcosa. Sembrano lontani oramai i tempi in cui centrodestra e centrosinistra si alternavano nei governi delle città.

Il risultato elettorale emerso dal turno di ballottaggio ha infatti sancito non solo la vincita del Movimento 5 Stelle, ma fatto comprendere come la politica nella sua “natura” stia davvero cambiando.

Non più promesse, clientele e tornaconto, ma “amore” verso i propri territori. Comuni ad esempio come quelli di Porto Empedocle e Favara, icone della “politica” nella più stretta accezione del termine, territori che hanno fatto la “fortuna” di ministri, deputati ecc, hanno deciso di voltare pagina. 

Un dato che si associa ad un altro forse più singolare: la gente ha scelto le donne! E questo accade proprio in provincia di Agrigento, terra di pirandelliana memoria che ha da sempre fatto discutere e parlare quella che da molti è definita la “culla” della politica nazionale. Una terra che solo raramente ha fatto emergere il ruolo femminile nei contesti di vertice della politica. 

Territori difficili da governare; contesti sociali quasi impossibili da armonizzare. Il destino è ora nelle mani di coloro che dovranno dimostrare che si può amministrare con semplicità e sopratutto con la consapevolezza che è il popolo che vuole tornare ad essere parte attiva di un processo in evoluzione.

Sembra che finalmente si sia “rotto” quel muro dove si diceva che “ad Agrigento niente può cambiare”. Ed invece qualcosa è cambiato e con essa la consapevolezza che l’intera classe politica sta voltando pagina. Si tratta di donne, uomini e soprattutto giovani che si affacciano alla “res publica” con un nuovo modo di pensare e amministrare. Se ad Agrigento, così come a Roma e a Torino il Movimento 5 Stelle ha “scardinato” i “potenti” della politica non è solo un sintomo che riguarda il malcontento verso quel “modus” politico che oggi porta disgusto e disaffezione; è qualcosa di più intrinseco che riguarda le coscienze degli elettori. Cittadini che sembrano avere ritrovato quella “libertà” di voto che sembrava oramai persa. Liberi! Un concetto forse banale, ma al tempo stesso difficile da cogliere e soprattutto da vivere. Il 19 giugno sembra aver rappresentato in Italia e non solo una data storica che difficilmente potrà essere dimenticata. Una data che forse rappresenta il vero anello di congiunzione fra il “voto” e la “libertà”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.