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Regioni ed Enti Locali

Emergenza Coronavirus, Firetto: “programmato il trasferimento a Sciacca dei pazienti Covid”

“Il grido di allarme di stamattina è arrivato. Dopo la telefonata vivace con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, è stato programmato il trasferimento a Sciacca dei pazienti Covid”.

Lo dice il sindaco uscente di Agrigento, Lillo Firetto dopo la situazione

“Questo a riprova della schizofrenia con cui viene gestita la sanità in una situazione d’emergenza e non improvvisa, ma lungamente preannunciata. Oltre le parole ci vuole concretezza. Da marzo – sono trascorsi 7 mesi – richiedo un rafforzamento per far fronte all’emergenza e sia dalla Regione che nelle riunioni in prefettura abbiamo avuto rassicurazioni. Oggi invece ci troviamo in piena emergenza e non vediamo come oltre le rassicurazioni si intenda concretamente rispondere. Dal commissario dell’Asp, Mario Zappia, in mattinata è stata diramata una nota, preannunciatami dall’assessore Razza durante il nostro colloquio telefonico, con cui si afferma che i lavori hanno avuto un ritardo per un sequestro giudiziario. Dice che in un mese, un mese non un giorno, saranno disponibili 10 posti di intensiva e sub intensiva a Ribera. Poi, tempo imprecisato, si continuerà con ulteriori 40 posti letto ordinari e un reparto malattie infettive, non si sa di quanti posti, per il quale al momento c’è solo una delibera per individuare il personale. Nel frattempo, lo ripeto, non si può aspettare. Il commissario dovrebbe chiarire meglio che cosa ha fatto l’Asp di Agrigento in base al decreto assessoriale dell’8 luglio 2020 che prevede posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e sub intensiva. Dovrebbe chiarire meglio quando i lavori di adeguamento necessari per attivare i nuovi posti letto sono stati avviati e perché non si sono trovate soluzioni alternative visto il ritardo e il sequestro; se è stato reclutato il personale anestesista, infermieristico e gli operatori socio sanitari che servono. Il mio non è allarmismo ma enorme preoccupazione per l’ inconsistenza delle azioni regionali e delle risposte della Sanità territoriale”.

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