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Emergenza Covid-19 in provincia di Agrigento. Il cartello sociale: “dall’Asp mancano notizie sulla programmazione di misure atte a fronteggiare un eventuale aumento dei contagi”

“A nostro parere le informazioni che si accavallano in questi giorni, rispetto alle misure per fronteggiare un’eventuale diffusione del contagio in provincia non servono certo a comprendere come stiano le cose, tenuto conto della mancanza di pronunciamenti ufficiali in merito”.

Lo scrivono in una nota Don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Gallo Emauele e Gero Acquisto del Cartello Sociale.

“Sembrerebbe che si sta lavorando per potenziare il reparto di terapia intensiva al San Giovanni di Dio, ma in tal senso non c’è alcuna conferma ufficiale. Gli ultimi dati ci dicono che siamo in presenza di una crescita costante dei contagi e quindi questo, non può farci stare tranquilli, rispetto ad una eventuale ma speriamo improbabile impennata dei casi positivi. Da parte dell’Asp di Agrigento vengono forniti costantemente utili aggiornamenti sul numero dei casi positivi al virus, sui ricoverati, sulle persone in cura domiciliare, sui casi sospetti, sugli esiti degli accertamenti e sui decessi, tuttavia mancano notizie altrettanto precise sulla programmazione di misure atte a fronteggiare un eventuale aumento dei contagi e su quali scelte organizzative si intendano adottare dal punto di vista logistico, strumentale e delle necessarie risorse umane professionalizzate da impiegare. L’esperienza delle regioni del nord ci indica che creare centri adibiti esclusivamente agli ammalati di Coronavirus rimane la più razionale e la migliore per garantire la migliore assistenza a questo tipo di degenti senza fare correre rischi ad altri pazienti. In tali condizioni lo stesso personale medico e paramedico potrebbe avere maggiori garanzie di lavorare in un’ambiente più sicuro. Inoltre, giungono voci di una chiusura del reparto di nefrologia dell’ospedale di Sciacca. Tale chiusura, pare si renda necessaria per recuperare personale medico da dedicare al reparto covid-19 che si dovrebbe aprire all’interno dello stesso presidio ospedaliero. Se tutto ciò fosse vero, ci chiediamo che cosa ne sarà dei tanti pazienti che da anni sono incarico al reparto di nefrologia”.

“Ci sembra del tutto opinabile – continua la nota – parlare di chiusure di reparti ospedalieri, che parallelamente al problema dell’epidemia del coronavirus assicurano cure spesso anche salva la vita, a quei pazienti che necessitano di terapie dialitiche come nel caso della Nefrologia. Il tutto potendo contare su ospedali completamenti vuoti. Ci auguriamo ovviamente che queste voci siano del tutto infondate e che si possa continuare a garantire il rapporto di fiducia che si è instaurato tra pazienti e medici. Per tutto questo chiediamo di poter avere presto chiarimenti anche attraverso una seduta in videoconferenza al fine di dare certezze e potere rassicurare i cittadini della provincia di Agrigento”.

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