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Cultura Spalla

Enzo Callari, il bravo artista licatese che fa sposare pittura e fotografia

Conosco Enzo Callari da tantissimi anni. E’ un licatese straordinario, nato a Catania nel 1958, ma vissuto sempre a Licata, città che ama tantissimo. Amore che ci unisce.

Ci sono due cose che ho sempre apprezzato in lui che lo hanno reso ai miei occhi simpaticissimo: il sorriso e l’umiltà. Sono queste le sue armi vincenti. Le usa per spiazzare tutti. Forse le ha usate per fare innamorare la sua compagna di vita, Graziella, o anche per sopportare un nostro amico comune, Claudio Morello che in un caldo pomeriggio di luglio mi ha detto: sai che Enzo Callari mette in mostra le sue opere?

La mia risposta non si è fatta attendere: finalmente!!! – ho detto al mio interlocutore. La mostra aperta il 23 luglio ha chiuso i battenti lo scorso 12 agosto. Sono andato, come promesso a Claudio, a vederla il 12 agosto. Non sono un esperto di arte contemporanea, né un critico. Vi racconto quello che ho percepito. Le emozioni che Enzo attraverso le sue opere è riuscito a trasmettermi. Tante luci e tanti colori. Si respirava la nostra Licata in ogni opera. E poi il matrimonio incredibilmente felice tra pittura e fotografia. Ogni quadro riusciva ad emozionare.

E poi il luogo, suggestivo e affascinante. Quasi mistico. Gradini imponenti dove con saggezza sono state riposte le opere, una dopo l’altra, con una successione intelligente e arguta. L’artista Callari coincide con l’uomo Callari. In tutte le sue opere il suo carattere autoironico ma critico al punto giusto emerge. La sua è una storia semplice ma vera. Le sue esperienze sono state molteplici. Ha lavorato come promotore finanziario per tanti anni ma le sue incursioni nell’associazionismo, nel teatro, nella vita sociale non sono mancate.

E poi la smisurata passione per la fotografia e per la pittura. Il risultato vi giuro è eccellente. Vi dicevo una storia semplice: dopo aver imparato le prime tecniche sui banchi di scuola, interessato continua da autodidatta a perfezionare le sue basi e scoprire il nuovo mondo della pittura. Così negli anni 80 inizia con l’inchiostro di china e pennino a tratteggiare i primi paesaggi, monumenti fiori e ritratti. Poi inizia anche ad usare le matite e scopre il chiaroscuro nelle varie tonalità della grafite: fino al carboncino, aggiungendo poi anche la matita sanguigna e seppia che usa affiancandola ai colori a tempera e su tela con oli e acrilici.

Contemporaneamente si affaccia alla fotografia e inizia un lungo periodo di studio e immersione: scatti per capire il più possibile di apertura di diaframma e tempi di esposizione per poi arrivare allo scatto perfetto. Enzo Callari usa la fotografia soprattutto per cogliere l’attimo e immediatamente dopo utilizza la stampa per realizzare un disegno su carta o su tela. Con il tempo avviene una naturale trasformazione: usa il colore in modo astratto e applica la materia al colore cambiando totalmente l’approccio alla pittura. Lo stesso avviene con la fotografia che da analogia diventa digitale.
L’artista licatese entra subito in sintonia con l’evoluzione tecnologica e usando programmi specifici riesce a migliorare gli scatti.
Questa trasformazione lo porta alla realizzazione di quadri e foto. Finalmente quest’anno decide di mostrare i suoi lavori con la sua prima personale d’arte contemporanea che comprende oli su tela, fotografia digitale e tecniche creative miste.

Un plauso a questo ragazzone di 60 anni, capace di conquistare tutti con le sue opere, il suo sorriso e la sua umiltà. Una storia vera, una storia bella.

Francesco Pira

 

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