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Esplosione a Ravanusa, si scava ancora: continuano le ricerche

Ricerche a oltranza e uomini delle Forze dell’Ordine e volontari a lavoro anche di notte. A Ravanusa si continua incessantemente a ispezionare l’intera area coinvolta dall’esplosione – provocata probabilmente da una fuga di gas – che sabato sera ha causato il crollo di alcuni edifici.

Sei, al momento, i dispersi; fra questi anche una giovane donna incinta al nono mese e il marito. Finora sono tre i morti accertati (due donne e un uomo ndr) che sono stati estratti dalle macerie nella notte fra sabato e domenica. Due, invece, i sopravvissuti. Un bilancio pesante che ha visto distruggere un intero isolato. Scene da guerra con la Procura della Repubblica di Agrigento che ora indaga per disastro e omicidio colposo.

Siamo spinti dalla speranza di trovare i nostri sei concittadini ancora vivi. Abbiamo dalla nostra parte tutto il Paese e sono in campo le migliori risorse umane e tecnologiche. La speranza non si spegne“. Queste le parole di ieri del sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, nella speranza di trovare vivi i sei dispersi.

Tre le vittime: Pietro Carmina, 68 anni, docente di storia e filosofia dell’istituto Foscolo di Canicattì; Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni e Calogera Gioachina Minacori, 59 anni.

Subito dopo l’esplosione a Ravanusa si è mobilitata la macchina dei soccorsi. Da tutta Italia sono arrivati volontari e uomini delle Forze dell’Ordine che ora stanno continuando a scavare per trovare varchi accessibili utili a localizzare i sei dispersi.

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, è in costante “contatto con i vertici del Dipartimento dei vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa Civile per seguire le ricerche dei dispersi”. “Il nostro sistema si è mobilitato sin dai momenti iniziali che sono quelli più difficili”, ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso vicinanza e solidarietà totale alla comunità ravanusana.

Il Sindaco D’Angelo – nel ringraziare le manifestazioni di vicinanza e l’intervento sinergico da parte dei soccorritori –  ha ribadito che “l’attenzione per questa gente deve restare massima, anche dopo questi momenti: queste persone hanno perso tutto e meritano tutta l’attenzione possibile, di non essere lasciate sole“.

Intanto si continua a cercare senza sosta con l’ausilio delle squadre cinofile e USAR (Urban Search and Rescue) dei Vigili del Fuoco. Presso la scuola elementare limitrofa all’area delle ricerche è stato attivato un punto di ascolto con psicologi dell’Asp di Agrigento a cui possono rivolgersi i familiari dei dispersi e gli abitanti dell’area interessata sgomberati a seguito del crollo.

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