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Editoriali Regioni ed Enti Locali

Ex Province: I dipendenti “sull’orlo di una crisi di nervi”

provinceRisparmio o non risparmio questo è il problema.
Se è più nobile per Crocetta lasciare nello sconforto più totale i dipendenti delle nove ex province siciliane o prendere coscienza del fallimentare disegno di legge, ammettere la sconfitta e cercare di porre rimedio alla “cronaca di un disastro annunciato”.

Abbiamo disturbato Amleto per parlare del fallimentare DDL di abolizione delle Province siciliane e la creazione dei Liberi Consorzi comunali voluto dal Governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta dopo il clamoroso annuncio fatto nel salotto di Rai 1 Di Massimo Giletti.

Infatti, la recente delibera dell’Assemblea Regionale Siciliana ha consegnato alla storia politica della Sicilia l’ennesimo fallimento: per le Province è prolungato il commissariamento almeno fino al marzo del 2015.
Nel frattempo i Segretari e Ragionieri Generali degli Enti commissariati, riunitisi a Enna lo scorso 22 aprile, lanciano un grido di allarme sulla situazione in cui versano le casse: “Si porta a conoscenza – scrivono a Crocetta – che gli Enti di area vasta siciliani versano attualmente in una situazione di squilibrio finanziario strutturale, senza alcuna possibilità di porre in essere adeguate misure correttive, pregiudicando la prosecuzione dell’erogazione dei servizi indispensabili”. Ed aggiungono: “Si sottolinea che i responsabili dei servizi finanziari non potranno attestare la copertura finanziaria a qualsiasi tipologia di spesa, compresa la corresponsione del trattamento economico al personale dipendente”.

Le rappresentanze aziendali e le RSU delle Provincia di Enna e Caltanissetta hanno sottoscritto, in questi giorni, un documento denunciando la grave situazione e la “mancanza di ogni garanzia per i dipendenti provinciali di ruolo e non di ruolo in odine al loro futuro lavorativo”.

Inoltre, se anche l’Isola dovesse recepire la linea politica dettata da Renzi con l’emendamento 29810, ad andare in mobilità nei prossimi anni in Sicilia potrebbero essere circa 3000 persone, la metà, cioè, dei circa 6000 dipendenti delle Province siciliane.

L’emendamento prevede che una parte dei lavoratori stabilizzati passi agli uffici di Regioni, Comuni, enti statali e tribunali. Ma ancora non si capisce da dove dovrebbero arrivare i fondi per coprire questa spesa.
Il sindacato sta attuando una importante attività di informazione nei confronti di tutto il personale delle Province.
L’incertezza del proprio futuro lavorativo sta generando nei dipendenti un grande malessere emotivo che, in futuro, potrebbe causare seri problemi psicologici con una grave ricaduta nei rapporti di relazione in famiglia e nella società.
Rosario Crocetta, che ha sempre dichiarato di non volere una “macelleria sociale” ha creato una situazione pirandelliana a cui non riesce, tra gaffe e annunci vari, a trovare una soluzione.

Il buon Governatore, invece di andare da Giletti, trovi il tempo di incontrare i dipendenti parlare con loro e capirne malesseri e disagi. Solo così si renderà conto del caos che ha creato.
Caro Crocetta se tu governassi all’estero rischieresti una class action.

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