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Regioni ed Enti Locali

Favara, quell’asilo comunale gestito dai “privati”

L’amministrazione comunale di Favara ha recentemente reso noto che sono aperte le iscrizioni per l’ammissione dei bambini da zero a tre anni nell’asilo nido di proprietà comunale che sarà realizzato in via Compagna.

A riportare la notizia è il sito SiciliaOnPress che in un articolo scrive: “L’asilo nido comunale è stato finanziato con risorse del PNSCIA a favore di ambiti e distretti socio-sanitari aventi sede nella quattro regioni dell’obiettivo convergenza 2007/13 e grazie alla Deliberazione n. 1 del 13 maggio 2015 del Comitato dei Sindaci del Distretto D1 con la quale sono stati approvati i Piani di intervento PAC Infanzia e anziani che prevedono, per quanto concerne il Comune di Favara, la realizzazione appunto di un asilo nido di proprietà comunale.

Ecco il flashback che porta alla nascita dell’asilo comunale:

L’obiettivo di realizzare il servizio di asilo nido in via Compagna è stata deliberata dall’Amministrazione comunale con verbale n. 133 del 21/10/2016 mentre con verbale n. 6 dell’11/01/2017 ha deliberato la Rettifica della deliberazione n. 185/2016, prendendo atto del progetto definitivo per la realizzazione di un Asilo Nido, definendo le somme di 404.000 per la “realizzazioni progetti” e quasi 52.000 per l’acquisto di “arredi scolastici”

Con la delibera n. 72 del 10/08/2018, invece, è stato approvato il Piano di intervento per i Servizi di cura per l’infanzia fissando e determinando la retta di compartecipazione delle famiglie per il ” Sostegno diretto alla gestione di strutture e servizi a titolarità pubblica” Servizio asilo nido. Anno educativo 2018- 2019.

Mai nessun consigliere di opposizione o portavoce comunale ha posto dubbi o perplessità sulla nascita dell’asilo di proprietà comunale, né tanto meno avanzato richieste di chiarimenti sulla gestione a soggetti esterni privati.

Possibilmente tempo fa la notizia avrebbe destato scalpore e qualcuno avrebbe persino chiesto l’intervento dei marines o dei caschi blu, appurando che la stessa deliberazione dei Sindaci fa riferimento alla titolarità pubblica, ma poi purtroppo la gestione viene affidata ad un soggetto privato, che sceglierà pure il personale che lavorerà nell’asilo comunale. Per l’osannata trasparenza il cittadino vorrebbe conoscere pubblicamente i nomi, cognomi e i curriculum degli addetti che si occuperanno della crescita dei bambini.

Nessuno mai ha sollevato la necessità di una vera e propria gestione comunale dell’asilo, magari con personale dipendente comunale che ab origine era stato proprio assunto con la qualifica di elettricista, cuoco e persino educatore. Perché non valorizzare il personale comunale, magari quello precario? E perché gli stessi precari non contestano la mancata opportunità di essere coinvolti in un’attività che li possa meglio garantire? Forse perché il silenzio ha vinto pure la rassegnazione!

Il progetto certamente non sarà sostenibile nel tempo se si considera che il solo contributo mensile a carico delle famiglie non potrà mai essere sufficiente a garantire la funzionalità permanente della’asilo comunale. In effetti, pur considerando nella più improbabile ipotesi che la compartecipazione delle famiglie stabilita dall’attestazione ISEE come indicatore massimo con una retta di contributo mensile di euro 100,00 per 50 bambini, la società privata incasserebbe appena 5.000 euro mensili che per nove mesi non riuscirà a coprire i costi dei salari al personale, assunto da una cooperativa privata.

Non si capisce cosa ci sia di comunale, se la gestione è demandata a soggetti privati e a personale esterno. Che vantaggio ne trae la collettività favarese se un asilo definito con titolarità pubblica determina costi per le famiglie quasi non concorrenziali con gli asili privati sul territorio che già offrono servizi di qualità.

E allora la verità è che si ritorna al passato?“.

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