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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Favoreggiamento all’immigrazione clandestina: “fermi” della Squadra Mobile di Agrigento

immigrazione fermiContinua incessante l’attività della Polizia di Stato di Agrigento volta a contrastare il fenomeno del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nella serata del 23 agosto, gli uomini della Squadra Mobile hanno operato il fermo di indiziato di delitto a carico di due cittadini sudanesi Sabri Aimane, classe ‘94 e Mohamed Abdelbagi Au Abras, classe ‘97, sbarcati a Porto Empedocle in data 22 agosto, unitamente ad altri 97 migranti.

Il provvedimento si è reso necessario alla luce dei gravi indizi di colpevolezza raccolti a loro carico, poiché indiziati, in concorso, del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e del fondato pericolo di fuga da parte degli stessi.

Nella serata del 24 agosto, ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Mobile, traevano in arresto Hossain Osman, tunisino, classe ‘97, in quanto ritenuto responsabile del reato di reingresso illegale nel territorio nazionale attraverso la frontiera marittima di Lampedusa nel corso dello sbarco registratosi sull’isola il 22 agosto, nonostante fosse gravato da un decreto di espulsione emesso dal Prefetto della provincia di Brescia in data 23 settembre 2016.

In data 25 agosto 2017, i poliziotti della Mobile eseguivano, d’iniziativa, il fermo di indiziato di delitto a carico dei cittadini sudanesi Alhadi Hatin, classe 1997 e Mohamed Nur Awed, classe 1998, in quanto gravemente indiziati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per avere effettuato, in data 14 luglio, il trasporto illegale di altri 129 migranti dalla Libia verso l’Italia ed avere procurato agli stessi l’ingresso illegale nel territorio nazionale attraverso la frontiera marittima di Lampedusa, ponendoli altresì in pericolo di vita, conducendo e governando un gommone di 10 metri inadatto a trasportare quel numero di persone ed in precario stato di galleggiabilità, il tutto per trarne profitto, anche indiretto. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, venivano condotti presso la casa circondariale di Agrigento.

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