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Festa del Mandorlo in Fiore: edizione senza gruppi agrigentini

val d'akragasSarà una edizione senza gruppi folk agrigentini quella della Festa del Mandorlo in Fiore di Agrigento.

“Per la prima volta nella storia, i gruppi agrigentini non parteciperanno alla sagra del mandorlo in fiore: nessuna fiaccolata, nessuno spettacolo al Palacongressi, nessuna sfilata tra le strade della città e al tempio della Concordia”.

Ad affermarlo i gruppi folk agrigentini Val d’Akragas, Città di Agrigento, Gergent, Kerkent, Sicilia antica, Picciotti da Purteddra, Akragas folk dance, Città dei Templi e Fiori del mandorlo.

“Una decisione comunale – scrivono in una nota – tra tutti i gruppi agrigentini, con in testa il Val d’Akragas e il gruppo Città di Agrigento, maturata dopo la presentazione ufficiale della manifestazione e le indicazioni organizzative adottate dal Parco archeologico. Non è più la sagra, né il festival internazionale del passato che dava centralità e visibilità al folclore internazionale e, soprattutto, al folclore dei gruppi agrigentini”.

“Come accaduto l’anno passato si ripete la stessa musica: mettere insieme, inopportunamente, il festival internazionale del folklore con i suoi gruppi esteri ai gruppi Unesco senza una logica mettendo da parte il folklore locale. Non riusciamo a far capire agli organizzatori che la presenza del folklore agrigentino rappresenta la vitalità delle più autentiche tradizioni popolari in una manifestazione legata alla primavera, ai valori di amicizia e fratellanza tra i popoli che mantenga, soprattutto, la tradizionale impostazione del suo festival internazionale del folklore. Obiettivo del Parco sarà, anche quest’anno, quello di guardare la spettacolarizzazione ed attrazione di effetti scenici e circensi come le Torri umane che poco o nulla hanno in comune con lo spirito della sagra e del festival internazionale del folklore pensato da Enzo Lauretta nel lontano 1952 grazie al quale, successivamente, fu realizzato. Guardiamo con preoccupazione e perplessità al futuro di questa straordinaria manifestazione che, a nostro avviso, deve essere modificata e migliorata distinguendo il momento della sagra e del festival internazionale del folklore con la presenza dei gruppi Unesco”, concludono i gruppi folk.