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Cronaca

Fidanzati di Pordenone: Trifone il bersaglio del Killer


image25All’indomani dei funerali di Trifone Ragone e Teresa Costanza, ormai tristemente noti come i “fidanzati di Pordenone”, continuano a farsi largo diverse ipotesi che sembrerebbe stiano prendendo sempre più corpo. Tra queste la teoria che l’obiettivo dell’esecuzione fosse il militare dell’Esercito si sta sempre più rafforzando.

«L’assassino – conferma la Procura – avrebbe potuto uccidere diverse volte la ragazza, poi ognuno può fare le sue deduzioni». Invece ha agito quando Trifone e Teresa erano entrambi in auto. «Giustiziati». È la parola più ricorrente tra gli investigatori. Tre colpi in testa a Trifone, altri tre contro Teresa mancandone soltanto uno.
«È arrivato, ha agito e se ne è andato senza destare sospetti, dimostrando di conoscere la città», osserva il magistrato. Nonostante le decine di persone sentite a sommarie informazioni, finora non è stato raccolto un elemento che consenta agli investigatori del Reparto crimini violenti e del Ros di Udine, che affiancano il Reparto investigativo di Pordenone, di imboccare la giusta pista.

Secondo quanto riportato da indiscrezioni comparse sul quotidiano Il Gazzettino, il procuratore Marco Martani in una conferenza stampa avrebbe smentito il ritrovamento di una pistola nel bagagliaio della macchina di Trifone, nascosta nel borsone della palestra. Se il ritrovamento dell’arma non fosse stato smentito, avrebbe confermato il sospetto che il giovane si sentisse minacciato. “Non posso inseguire tutte le voci, ma smentisco la più clamorosa”, ha dichiarato Martani.
Un’altra strada che è stata battuta dagli investigatori è l’ipotesi che l’assassino possa aver frequentato l’abitazione dei fidanzati uccisi. Nell’appartamento sono stati effettuati rilievi dattiloscopici, portatili, documenti, chiavette usb, cellulari, e prelevati campioni biologici, così come nell’automobile dei due giovani, dove sono stati trovati dei capelli. È ancora troppo presto per stabilire, tuttavia, a chi appartenessero.

Nella zona ovest del palasport, inoltre,sono stati prelevati mozziconi di sigarette.
Tracce che potranno risultare utili agli esperti del Ris anche dopo giorni in cui la scena del delitto e i suoi dintorni sono stati compromessi dalla pioggia o dal passaggio di gente, visto che l’area non era stata all’inizio protetta dalle transenne. In questo giallo di via Interna, non si delinea ancora nessuna certezza. Chi lavora al caso, pronostica che ci vorrà molta pazienza per arrivare alla soluzione. Decine di persone sono state sentite in caserma a Pordenone. A Milano i militari dell’Arma hanno raccolto le testimonianze rese dagli imprenditori della movida e si fa sempre più insistente la voce di un testimone dodicenne

Una mole di dati immensa,insomma, che gli investigatori stanno scandagliando in modo certosino alla caccia dell’indizio che consenta di chiudere il cerchio. Al caso è stata data, dai reparti specializzati dei carabinieri, la massima priorità.

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