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FIPE-Confcommercio Agrigento: “una città buona è una città relazionale”

In questo momento storico, figlio di due anni drammatici per tutti, nel settore turistico-ricreativo nel suo complesso, si assiste a quella che può essere definita una ripartenza. L’auspicio di ogni singolo operatore è che a fine stagione i numeri gli diano ragione, che gli investimenti siano ripagati e quella che ad inizio stagione era una speranza, si sia tradotta in certezza.
Tanti sono gli imprenditori, dichiara Gabriella Cucchiara, Presidente provinciale di FIPE Confcommercio Agrigento – che hanno investito in un progetto imprenditoriale nella nostra città e le loro aspettative non dovrebbero essere disattese ma sostenute, sempre in un’ottica collaborativa.
Agrigento è una città cosciente che il suo riscatto sociale ed economico transita dalle enormi potenzialità del Turismo, non solo quello legato alla meravigliosa Valle dei Templi, o ai paesaggi mozzafiato della costa e dell’entroterra, ma anche quello generato dalla capacità attrattiva che le tante strutture di intrattenimento esercitano, non solo sui turisti, ma anche sui tanti giovani dell’hinterland. In sostanza Agrigento è una città caratterizzata da una vocazione turistica fatta di ospitalità e offerta.
Attraverso tale offerta ricettiva, enogastronomica, di svago e divertimento, Agrigento è un polo attrattivo da supportare e non affossare, e bisognava, già dall’inizio della stagione, programmare e attuare da subito una piena collaborazione che consentissero di affrontare con serenità l’intera estate.
Purtroppo questo primo scorcio d’estate è stato caratterizzato da prese di posizioni estremamente divisive, ciascuna a difesa di diritti sacrosanti ma contrapposti, quali le aspirazioni alla quiete, al lavoro, al divertimento, al riposo, alla spensieratezza, alla economizzazione, alla sicurezza e così via. Il paradigma di queste contrapposizioni è l’estate sanleonina, che fra ordinanze varie, ZTL a intermittenza, una serie infinita di lavori in corso che stanno segnando fortemente la quotidianità dei residenti, degli imprenditori, degli avventori, dei turisti, vede una grande imputata, in quello che è diventato una sorta di “media and political process”, ossia la Movida.
Precisiamo che la Movida, unitamente all’intrattenimento musicale che la contraddistingue, è cosa assolutamente positiva, perché è una delle forme di risposta alla domanda di relazionalità ed interazioni sociali, e coincide di fatto con una fruizione pubblica, collettiva, virtuosa degli spazi pubblici, integrati positivamente dai locali gestiti da privati.
Ma nel nostro territorio si sta assistendo ad una gestione discutibile dell’estate agrigentina e della sua movida, che ha portato all’emissione di ben due ordinanze, con le quali l’amministrazione ritiene di correre ai ripari, senza però programmare e attuare, allo stesso tempo, una vera e propria, e necessaria, attività di prevenzione e controllo, come ad esempio quella sulla vendita di alcolici ai minori.
Da tempo, come FIPE, denunciamo la vendita di alcolici fuori controllo, soprattutto, ma non solo, da parte di abusivi. La nostra richiesta – continua Gabriella Cucchiara – ovvero quella di contrastare la vendita di alcolici totalmente illegale, soprattutto se a danno dei minori, non può e non deve continuare a rimanere sottaciuta, così come la lotta all’abusivismo commerciale, fenomeno da condannare e da reprimere per il duplice danno che provoca. Ribadiamo che la vendita abusiva causa una spiacevolissima concorrenza sleale a danno di imprenditori seri e onesti, da tutelare, ma al contempo crea danno alla salute degli avventori e, su tutti, ai minorenni.
Ritornando all’ordinanza – secondo l’esponete di Fipe-Confcommercio Agrigento si tratta di «un’ordinanza non condivisa sia dal punto di vista tecnico giuridico, che dell’efficacia», perché priva le imprese della libera iniziativa economica, mortifica la vocazione turistico ricettiva della nostra città ed elimina uno dei tratti caratterizzanti di Agrigento, ossia l’accoglienza.
Ribadiamo che ritenere che l’emanazione di ordinanze sia risolutiva delle problematiche è una illusoria aspettativa, dannosa già dalle premesse.
Quello di cui Agrigento ha bisogno, ed i suoi imprenditori in particolare, è una visione di città capace di gestire le difficoltà, di attirare ed accogliere e soprattutto capace di creare le condizioni per un ordinato sviluppo delle attività commerciali e turistiche.
Una cosa deve essere chiara: siamo dinanzi ad una questione complessa che non può essere derubricata semplicisticamente ad emergenza di ordine pubblico. – conclude Gabriella Cucchiara – Complessità che richiama i temi della relazionalità, della qualità della vita, della fruizione del centro storico e delle località balneari, della forza economica della produzione di reddito e lavoro in città, non trascurando, altresì, le valenze in termini di attrattività turistica di cui la “Movida” rappresenta, di fatto, una estensione materiale.
“Insieme, lavorando nell’ambito di un concreto spirito di collaborazione, si potrebbe garantire una buona prosecuzione della stagione estiva, partendo da un maggiore impegno nel controllo del territorio, richiamando tutti al rispetto delle regole e ad un senso di responsabilità comune”.

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