fbpx
Politica

Foto e video nei siti museali siciliani, Musumeci: “favorire i visitatori e valorizzare i beni culturali”

nello musumeci“In diversi musei siciliani le disposizioni impartite al personale sull’uso, da parte dei visitatori, di apparecchi fotografici e video è improntato a criteri restrittivi, che appaiono irragionevoli”.

Lo dichiara l’esponente dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci (in foto) che, insieme ai deputati del Gruppo Lista Musumeci, Formica e Ioppolo, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore ai Beni culturali, nella quale sottolinea come sia necessario “adeguare le norme che disciplinano l’uso di dispositivi elettronici per foto e video negli spazi museali regionali a quanto previsto dalla legge 106/14, lungimirante e innovativa, che autorizza a poter eseguire ogni fotografia utile, purché non si utilizzino cavalletto e luci aggiuntive e purché sia escluso lo scopo di lucro delle stesse foto”.

“In Sicilia – sottolinea Musumeci – avviene che musei informati (come il Paolo Orsi di Siracusa, il Museo archeologico di Gela, il Castello Ursino di Catania, il Museo di Agrigento e altri) non pongano problemi, mentre in molti altri spazi museali dell’Isola i visitatori sono costretti ad aggirare l’ostacolo, eseguendo, di volta in volta, foto e riprese in modo furtivo, quando invece la legge dello Stato consente di effettuare ogni ripresa, nel rispetto dei limiti previsti dalla stessa”.

“Molti – si legge nell’interrogazione – i casi assurdi avvenuti in Sicilia negli ultimi mesi: il 21 giugno scorso all’interno del Museo di Ravanusa il personale addetto ha impedito a un visitatore – munito di autorizzazione ad usare il cavalletto per le riprese – l’uso dell’apparecchio fotografico, richiedendo addirittura l’intervento dei carabinieri che, alla fine, con buonsenso, hanno consentito le stesse; a Messina, per eseguire riprese nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Agrò, a un visitatore è stato chiesto di pagare una tassa di 250 euro; a Caltanissetta, al Museo archeologico, sarebbe stato imposto di poter eseguire foto in generale del museo ma non dei singoli reperti; al Palazzo Abatellis di Palermo è stato impedito di usare la videocamera e di non insistere sullo stesso quadro con più di una foto; la Soprintendenza di Caltanissetta si sarebbe risentita per avere visto divulgato un video su Polizzello, senza che nessuno abbia chiesto autorizzazioni ad effettuare riprese nell’area archeologica”.

Musumeci chiede se il governo regionale sia informato degli episodi avventi negli ultimi mesi in Sicilia, sollecitando un intervento urgente, “tenuto conto – si legge ancora – che le foto o le riprese che ogni visitatore può eseguire possono avere libera divulgazione attraverso i social o la rete internet (purché senza scopo di lucro), determinando così maggiori opportunità per far conoscere il nostro patrimonio monumentale a livello mondiale”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.