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Regioni ed Enti Locali

Girgenti acque batte cassa, le bollette vanno pagate per pagare gli stipendi

“In un momento così difficile per tutti, dobbiamo anche noi fare appello alla solidarietà e senso civico di tutti i cittadini della provincia di Agrigento”. È l’inizio della nota stampa di Girgenti acque che, evidentemente, avrà visto diminuire gli incassi nell’attuale periodo di emergenza sanitaria.

“Negli ultimi giorni – continua – una parte della popolazione servita non ha provveduto, per motivi vari, al pagamento delle bollette scadute”.

“Come è noto a tutti, la Gestione Commissariale attuale, costituita nell’esclusivo pubblico interesse e senza alcuna finalità di lucro, ha potuto e potrà garantire la continuità del servizio, pagando le imprese che eseguono le riparazioni più urgenti e le retribuzioni dei dipendenti, i quali con grande spirito di collaborazione stanno proseguendo il loro prezioso lavoro, soltanto utilizzando le somme riscosse mensilmente dagli utenti, non disponendo di alcuna riserva finanziaria che potesse derivare dalla precedente gestione privata”.

“Certamente, in comprovate situazioni di difficoltà individuale, l’orientamento della Gestione dovrà essere quello di evitare il distacco della fornitura, nel rispetto delle esigenze di tutti e della popolazione più debole in particolare”.

“Tuttavia, alcune spese sono strettamente obbligatorie e nonostante si siano riorganizzati i servizi, che oggi si limitano alle attività indifferibili, resta l’esigenza assoluta di utilizzare il personale addetto per effettuare la distribuzione dell’acqua, la gestione delle vasche di accumulo, degli impianti di sollevamento e di potabilizzazione, così come degli impianti di depurazione, l’esecuzione degli interventi di manutenzione urgente alle condotte idriche per evitare perdite d’acqua e danni alle proprietà private, o alle condotte fognarie per evitare inquinamento all’ambiente e danni alla salute. Così come è indispensabile comprare dalle ditte prodotti chimici essenziali come ad esempio il cloro per abbattere la carica batterica dell’acqua potabile o dei reflui trattati dagli impianti di depurazione, acquistare materiale idraulico per riparazioni urgenti, trasportare e conferire a discarica i fanghi prodotti dai depuratori, o richiedere servizi alle aziende che forniscono interventi specialistici che non possono essere eseguiti dall’azienda (scavi e riparazioni di medie e grosse condutture, autoespurgo, etc.)”

L’invito è quindi ad abbandonare egoistiche posizioni individuali e, salvi i casi di reale difficoltà, a provvedere ai pagamenti, nell’interesse della collettività tutta”.

È un momento difficile per tutti, chi può e non paga va contro se stesso e la collettività.

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