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Curiosità

Hasselblad: breve storia di un colosso della fotografia

Era il 1841 quando a Göteborg, in Svezia, venne fondata l’azienda Hasselblad, un nome che oggi è diventato un’icona nonché pilastro portante nella storia della fotografia. Quello che non tutti sanno, però, è che questa famosa ditta, nata come semplice società di commercio preposta alla distribuzione di prodotti fotografici di terze parti, ha rischiato seriamente di chiudere i battenti, cosa che fortunatamente non è avvenuta.

Le origini della leggenda

La produzione delle fotocamere Hasselblad risale all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, quando il governo svedese incaricò l’ingegnere e inventore Victor Hasselblad di mettere a punto un apparecchio fotografico per la ricognizione aerea. Fu così che nel 1940 Victor mise a punto la HK-7, le cui caratteristiche erano completamente rivoluzionarie per l’epoca.

Il governo svedese, negli anni dal 1941 al 1945, acquistò da Victor Hasselblad un totale di 345 fotocamere destinate a uso militare, permettendo così al geniale inventore di autofinanziare l’apertura di un workshop dove poter finalmente produrre fotocamere consumer; fu così che nel 1948 vide finalmente la luce la prima macchina fotografica Hasselblad destinata all’impiego civile: il modello 1600F.

Questo primo modello non era esente da difetti, gli interni erano tecnologicamente all’avanguardia infatti, ma al tempo stesso molto delicati; la fotocamera venne completamente perfezionata solo nel 1952, anno in cui fu introdotta sul mercato come modello 1000F.

Ulteriori modifiche apportate nel corso degli anni seguenti culminarono nella serie 500, alla quale appartiene l’ormai leggendaria Hasselblad 500C lanciata nel 1957 e rimasta pressoché inalterata nei decenni successivi.

La collaborazione con la NASA

La 500C permise ad Hasselblad di acquisire fama mondiale quando un esemplare di questa fotocamera fu acquistato a Houston dall’astronauta Walter M. Schirra, che consapevole dell’alta qualità dell’azienda suggerì alla NASA di adottarla come equipaggiamento standard per scattare fotografie nello spazio.

A partire dal 1962 nacque così una collaborazione tra l’agenzia spaziale americana e la ditta Hasselblad; la NASA acquistò diverse 500C e le sottopose a delle modifiche volte a ridurne ulteriormente il peso e ad aumentare la capacità del caricatore della pellicola, portandolo da 12 a 70 esposizioni. A questi primi esemplari fecero seguito delle telecamere e poi le famose fotocamere HDC e HEC, usate per le missioni lunari Apollo.

I corpi macchina Hasselblad messi a punto per la NASA erano delle meraviglie di tecnologia, progettati per un ambiente estremo erano in grado di operare in un intervallo di temperature dai -65° ai 120°; ma a causa delle restrizioni sul peso che richiedevano i viaggi di ritorno dalla Luna, però, durante tutto l’arco delle missioni Apollo ben dodici corpi macchina vennero abbandonati sul suolo lunare e vennero riportati indietro soltanto i caricatori con la pellicola.

Occhio alla sicurezza

Se le fotocamere giapponesi sono, a ragion veduta, dei prodotti di alta qualità e dominano la fetta più ampia di mercato (ecco un classico esempio dei modelli più diffusi), la Hasselblad rimane invece la macchina fotografica professionale per eccellenza, in quanto ha raggiunto un grado di perfezione tecnologica rimasto tutt’oggi insuperato. Dopo aver un momento di crisi dovuto ad alcune scelte produttive discutibili, la ditta ha riaffermato il proprio ruolo cardine nel settore di produzione fotografico.

Una delle innovazioni più recenti lanciate nel settore fotografico, infatti, è stata la reinterpretazione digitale in medio formato delle fotocamere mirrorless 35 millimetri, che hanno riscosso un notevole successo di mercato. Hasselblad ha colto al volo questa opportunità per rimettersi al passo e aprire a nuovi segmenti di mercato, di conseguenza nel 2016 ha lanciato la X1D, prima mirrorless digitale al mondo di medio formato.

La serie X non è stata l’unica innovazione introdotta, infatti la ditta si è data da fare su più fronti. Tanto per cominciare ha completamente rinnovato l’iconica serie H introducendo i nuovi corpi macchina professionali H6D, equipaggiati con i dorsi digitali di medio formato 100C e 400C, rispettivamente dotati di sensori da 100 e 400 megapixel.

Con la 907X ha stabilito un nuovo record invece, realizzando il corpo macchina di medio formato più piccolo, sottile e leggero mai prodotto al mondo, predisposto per l’uso con il dorso digitale CFV II 50C dotato di sensore di medio formato da 50 megapixel. Nel 2019 è stata lanciata anche una speciale edizione della 907X per festeggiare il 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna; gli esemplari di questa edizione, usciti in numero limitato, riportano infatti una targhetta sul dorso con l’iscrizione “on the moon since 1969”.

Tra i prodotti più recenti, poi, spicca la fotocamera A6D, progettata apposta per la fotografia aerea; inoltre la Hasselblad ha messo in atto delle collaborazioni con diverse ditte. Tra queste citiamo soprattutto l’azienda cinese Dji, leader mondiale nel settore di produzione dei droni, per la quale Hasselblad ha messo a punto una speciale fotocamera destinata al drone professionale Mavic 2 Pro. 

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