I Bersaglieri agrigentini “invadono” Naro

“Allarmi, allarmi, allarmi” i Bersaglieri agrigentini “invadono” Naro.  La “Fulgentissima”, infatti,  si prepara ad ospitare i “fanti piumati” di tutta la Sicilia  per il primo raduno dei Bersaglieri della sezione di Agrigento, presieduta dal bersagliere Andrea De Castro,  in programma domenica 27 maggio.

L’evento, patrocinato dal Comune di Naro e dalla locale Pro Loco, intente commemorare la fine della Prima e Seconda Guerra Mondiale e lo sbarco delle Forze alleate nel 1943, ricordando il sacrificio di tutti i soldati caduti per la Patria e rinforzare, altresì, il valore perenne del messaggio di pace.

 Il programma prevede alle 9,30 il raduno dei partecipanti davanti al monumento ai Caduti per la cerimonia dell’Alzabandiera e l’Inno Nazionale eseguito dalla Fanfara dei Bersaglieri della sezione di Caltanissetta, dai  ragazzi dell’Istituto comprensivo “San Giovanni Bosco” e dai cori “Cantores Voci di Don Bosco”  di Naro e “Alma Letizia Cantorum” di Campobello di Licata.

Seguirà l’Onore ai Caduti e la lettura di alcuni testi a cura degli studenti del “San Giovanni Bosco”.

Alle 12 , poi, dalla centralissima Via Roma, al grido: “Allarmi, allarmi, allarmi o bersaglieri!”,  partirà la parata dei “Fanti piumati” che raggiungerà Piazza Garibaldi dove si svolgerà il concerto della Fanfara.

Alla fine della cerimonia mattutina e, successivamente, alle 16, ci sarà una visita turistica a cura della Pro Loco.

Alle 17 al Largo Pforzheim,  le “Fiamme cremi” , “rapidi come il vento”, sfileranno di corsa seguiti dalla parata dei veicoli militari storici (1943) del club VMS di Oltrona San Mamette in provincia di Como.

Alle 18, al circolo “Progresso” di Piazza Garibaldi ci sarà un momento culturale con la presentazione dei libri “Quei tragici giorni del 43” di Salvatore Fuca e di “I Mericani” di Gaetano Provenzano.

Seguirà, la consegna delle targhe e l’agape dell’amicizia: Vin D’ Honneur con  prodotti tipici locali. Infine, la cerimonia dell’Ammainabandiera che saluterà i bersaglieri.

 

Luigi Mula