In realtà prima della “separazione” avevano rapporti costanti con la minore. Ciò fino a quando la moglie del figlio ha chiesto la separazione, rivolgendo tra l’altro contro l’uomo la gravissima ed infamante accusa di aver molestato la piccola. Incriminazione da cui il genitore era stato completamente assolto nel lontano 2006 «perché il fatto non sussiste».In principio, il tribunale dei minori di Torino aveva ordinato ai servizi sociali di mettere in atto le misure per ripristinare i rapporti tra nonni e nipote, ma poi aveva confermato il divieto in base ai rapporti forniti dai servizi sociali, secondo i quali la piccola li associava a quanto riteneva di aver subito dal padre.Ma i nonni non hanno desistito e adita la Corte europea, questa ha stabilito che le autorità italiane hanno violato il diritto della madre e del padre del genitore della bambina a mantenere i contatti con la nipote. E ciò soprattutto perché l’autorità giudiziaria ha impiegato tre anni a decidere sulla richiesta dei due anziani di vedere la nipote, mentre i servizi sociali non hanno fatto incontrare i nonni e la nipote per due anni, nonostante fosse stato ordinato loro di attuare tutte le misure necessarie. D’altro canto, i nonni avevano comunque seguito tutte le misure prescritte dai servizi assistenziali. Per Strasburgo, nonostante “la grande prudenza che si impone in questi casi” e il fatto che “le misure prese per proteggere il minore possono porre dei limiti ai contatti con i membri della famiglia“, le autorità competenti “non hanno fatto tutti gli sforzi necessari per salvaguardare il legame familiare e non hanno reagito con la coscienza richiesta“.