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Cultura

Il giornalista Luca Attanasio ad Agrigento ospite di CoopCulture: “L’accoglienza è cultura”

“La società migliora praticando l’accoglienza come fatto culturale”, parola di Luca Attanasio.

Il noto giornalista, “nato a Roma ai tempi dei Beatles” (come si legge nel suo profilo facebook) è stato, recentemente, ad Agrigento, ospite di CoopCulture, per la formazione a studenti italiani e stranieri, inserita nel progetto: “L’accoglienza della Cultura. La Cultura dell’accoglienza”, che si è svolta al Liceo “Leonardo” ed al Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento.
Il noto docente di Geopolitica, che collabora tra gli altri con Repubblica, Limes, Radio Vaticana (sezione italiana e inglese), Famiglia Cristiana, Avvenire e con la redazione del programma “La storia siamo noi”, ha realizzato inchieste e approfondimenti su immigrazione, conflitti, Africa, Medio Oriente, Primavere Arabe, religioni, richiedenti asilo, vittime di tortura, pena di morte, cooperazione e razzismo. Come giornalista e interprete ha preso parte a missioni di pace-cooperazione in Tanzania, Bangladesh, India, Vietnam, Israele e Siria.
Nel 2009, in Iraq, ha seguito la questione delle violenze verso i cristiani, le minoranze religiose e l’evoluzione politica del paese, in particolare del Kurdistan.
Con il libro “Se questa è una donna” ha vinto il Premio Cenacolo del Serafico e il Premio Speciale della Giuria al Premio Scriviamo Insieme.
Il modulo formativo sulle migrazioni e politiche internazionali, che Attanasio ha curato ad Agrigento con gli studenti del Liceo Scientifico “Leonardo” e con alcuni migranti minori non accompagnati ospiti nell’agrigentino, è stato un confronto che ha acceso i riflettori sulla responsabilità condivisa in nome della solidarietà e del rispetto per i diritti umani coltivati in Europa. I lavori hanno, infatti, dato voce alle storie straordinarie dei giovani migranti che, nei loro racconti, hanno espresso il loro sentimento per l’Italia e l’Europa mete di speranza e di pace. Dal confronto è scaturita l’opinione condivisa di un’ Europa efficiente anche sotto il profilo dell’accoglienza e dell’integrazione.
Le tematiche sono state trattate da Attanasio, anche, in un suo libro dal titolo: “Il bagaglio. Migranti minori non accompagnati: il fenomeno in Italia, i numeri e le storie” che affronta, appunto, il tema dei “bambini Ulisse”, ossia i minori stranieri non accompagnati che giungono in Italia.
Il libro, arricchito da un contributo di Roberto Saviano, fornisce dati, analisi e interviste a minori non accompagnati, operatori, esperti, forze di polizia, organismi di accoglienza e identificazione. La parte analitica è anche accompagnata da alcune storie, in particolare quella, incredibile, di Keita, che assiste appena tredicenne alla morte dei propri genitori uccisi dalla guerra civile in Costa D’Avorio e, rimasto solo, decide di partire. Analfabeta, senza soldi, ignaro dei principi minimali della geografia, si accoda a un gruppo di profughi che lasciano a piedi il Paese terrorizzati dal conflitto”.
Luca Attanasio racconta così su facebook la sua esperienza ad Agrigento: “Il progetto di CoopCulture, con la regia impagabile di Leonardo Guarnieri, si chiamava La Cultura dell’Accoglienza, l’Accoglienza della Cultura. Le due parole si potevano incastrare anche diversamente: Cultura vuol dire Accoglienza. l’Accoglienza è Cultura. Due termini che sembrano andare perfettamente a braccetto ed esprimono uno stesso concetto: la società migliora praticando l’accoglienza come fatto culturale. L’accoglienza non è assistenza, è approfondimento, scambio, arricchimento, qualcosa che rende sempre migliori.
Bei momenti – conclude il giornalista – respiri profondi in tempo di apnea, con gli operatori di CoopCulture e con i ragazzi del liceo Leonardo che hanno accolto e condiviso un gruppo di ragazzi africani giunti da noi da minorenni”.
Luca Attanasio, ricordiamo, ha anche pubblicato “Guerra e pace in Irlanda del Nord” (Edizioni Associate, 2001) e “Irlanda del Nord. Le parole per conoscere” (Editori Riuniti, 2005).

Luigi Mula

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