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Il Taccuino di Salvatore Rizzo

taccuino_polvereRecentemente si è voluta varare una legge che prevede il reato di tortura, aprendo così le porte della galera ai tanti piccoli delinquenti.
Si è però dimenticato che esiste anche la “tortura di Stato”, che attraverso leggi sbagliate, politiche incapaci e delinquenziali, il tutto applicato da una classe politica vecchia e non più rappresentativa, sta portando il Paese alla morte.
Claudio Tedeschi – Il Borghese – maggio 2015

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Quello che conta oggi, ahimè, è che, producendo denaro, immenso denaro con un sacco di gambling e di tecnicalità assurde, i padroni del vapore del mondo, che non sono più gli azionisti, poveretti, ma i top manager stockoptionisti, hanno trovato il modo di arricchire se stessi, affondando la nave che guidano, lasciandola all’ultimo momento, salpando su eleganti elicotteri firmati da architetti di grido.
Giulio Sapelli – Italia oggi – 21.5.2015

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Il default economico della Grecia sarà evitato (a spese dei cittadini europei), non così il default morale di questa Europa di miserabili.
Riccardo Ruggeri – Italia oggi – 23.5.2015

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La nostra Costituzione non stabilisce né poteri, né contropoteri, né responsabilità del Parlamento
o dell’esecutivo o del presidente della Repubblica: è un’insalata di idee mescolate,al cui condimento ha contribuito in maniera confusa anche la cultura cattolica.
Marcello Pera – Italia oggi – 23.5.2015

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(Nelle prossime elezioni n.d.r.) Non contano più neanche partiti. Sulla scheda gli elettori troveranno una miriade di simboli indigeni e spesso esoterici, che a capire quali sono di destra e quali di sinistra ci vuole la traduzione simultanea; ma anche le sigle nazionali sembrano ormai più che altro ombrelli, sotto i quali si radunano secondo convenienza le tribù elettorali locali, di solito accorrendo sul carro del probabile vincitore.
Antonio Polito – Corriere della sera -23.5.2015

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Peccato che nel frattempo, grazie alla sua opera illuminata (Monti & C n.d.r.) , il debito pubblico sia passato da 1.900 a 2.200 miliardi, il settore edilizio sia crollato sotto il peso delle tasse, la disoccupazione (prima inferiore alla media europea) sia aumentata in modo esponenziale fino a toccare livelli record, le aziende abbiano chiuso a ritmi greci, la crescita sia precipitata, i consumi siano sprofondati. Altro che salvarci dal baratro: così ci siamo finiti dentro scarpe e tutto. E la luce in fondo al tunnel si è rivelata per quel che appariva sin dal primo momento ai meno leccaculi: un treno lanciato a tutta velocità contro gli italiani intrappolati nel tunnel dei demenziali provvedimenti degli “esperti”.
Massimo De’ Manzoni – Libero -23.5.2015

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Quel dibattito aperto sulle case chiuse
Sul piano storico si può utilmente ricordare che quando si trattò di costruire via Ripetta a Roma, papa Leone X (1513-1521) istituì un’apposita tassa sul meretricio per reperire i fondi necessari.
Corrado Augias – La Repubblica – 23.5.2015

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Un governo ha un indirizzo politico sostenuto da una maggioranza. Parla per atti formali, per i quali
può essere assoggettato a forme di responsabilità politica, collegiale o individuale. La Corte è organo neutrale e di garanzia, sottratto per definizione al circuito politico maggioritario,
e geneticamente contrapposto al legislatore. Esiste appunto per cancellare dall’ordinamento le leggi perché lesive della Costituzione. Male farebbe a dire che il governo ha sbagliato, al di fuori della stretta e formale motivazione giuridica della sentenza. Stesso riserbo si richiede al governo, che è chiamato ad attuare le sentenze, non a criticarle. Qui è esattamente il punto. Questo governo tende a dimenticarsi della Costituzione, e in specie a seppellire le sentenze della Corte nei cassetti, tamquam non essent.
Massimo Villone – Il Manifesto – 23.5.2015

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L’Italia è stata sovente paragonata a un vestito da Arlecchino: il numero delle «pezze» che compongono questo vestito risulta molto superiore a quello che ci saremmo potuti attendere. E mentre il Mezzogiorno è praticamente scomparso dal dibattito sulla politica economica (un dibattito, peraltro, che diventa sempre più asfittico) tocca all’Istat sottolineare che la crescita dell’occupazione ha riguardato soltanto il Centro-Nord mentre il numero degli occupati al Sud si è ridotto fortemente durante la crisi. Ed è l’«Economist»,noto settimanale inglese a scrivere «il Nord va avanti zoppicando, ma il Sud collassa», lanciando, pochi giorni prima dell’uscita di questo Rapporto, un grido d’allarme per questo divario sul quale troppo facilmente in Italia si chiudono gli occhi.
Mario Deaglio – La Stampa -23.5.2015

Salvatore Rizzo
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