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Il testimone di giustizia Ignazio Cutrò torna a parlare: pronto a nuove proteste

Torna a parlare il testimone di giustizia, ed ex imprenditore come ama definirsi, Ignazio Cutrò che minaccia lo sciopero della fame dopo la decisione di abbassare il livello di protezione a lui e alla sua famiglia.

L’agrigentino, dopo le denunce che portarono grazie alle sue testimonianze ad alcune pesanti condanne, come si ricorderà fu oggetto di minacce e numerosi attentati intimidatori. Oggi, che lo stesso si sente abbandonato dallo Stato, torna a parlare sfogando il proprio rammarico:

“Ho fatto le mie denunce in semplicità – sottolinea Cutrò -. Da cittadino libero voglio ringraziare sempre la magistratura che mi è stata vicina, come il dott. Vella, il dott. Teresi, il dott Fici e tanti altri, ma non si può sentire dire che le minacce di morte di un presunto boss di San Biagio Platani, che in questo momento è al 41 bis, prima non si potevano utilizzare per una valutazione sul mio rischio perché coperte da segreto istruttorio”.

“Oggi – scrive Ignazio Cutrò – mi viene detto che sono scadute…. scadute! Credo di avere capito tutto…..! Denunciate”.

Parole di rabbia e di delusione quelle del testimone di giustizia che fu oggetto di “attenzione” da parte del presunto capomafia di San Biagio Platani dove, in una intercettazione, avrebbe detto di volere uccidere Ignazio Cutrò non appena lo Stato si sarebbe stancato di lui e gli avesse tolto la scorta.

L’ex imprenditore, oggi dipendente regionale grazie ad una legge che tutela i testimoni, ora sembra essere deciso a rinunciare alla scorta e a voler chiedere la rimozione delle telecamere.

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