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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Inchiesta “Stipendi spezzati”: misure cautelari confermate dal Riesame

leggeI giudici del Tribunale del Riesame di Palermo hanno rigettato la richiesta presentata dai difensori per l’annullamento delle misure cautelari dopo l’inchiesta denominata “Stipendi Spezzati” su un presunto giro di estorsioni ai danni dei dipendenti di una cooperativa di Licata.

L’inchiesta, eseguita dai militari dell’Arma dei Carabinieri lo scorso mese di maggio, ipotizza una associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni. Dipendenti che sarebbero, secondo l’accusa, stati costretti a restituire una parte del proprio stipendio. 

Nello specifico, come veniva reso noto dai militari dell’Arma dopo l’operazione, “l’instaurazione ed il mantenimento del rapporto lavorativo veniva, in primo luogo, subordinato alla condizione che il dipendente accettasse di percepire una retribuzione effettiva assai inferiore ai minimi contrattuali (pari circa 50%), sottoscrivendo buste paga attestanti la corresponsione di somme maggiori rispetto a quelle effettivamente ricevute”.

Confermate dunque le misure cautelari dopo che agli arresti domiciliari erano stati posti due coniugi; un obbligo di dimora a Licata per una 34enne e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tre volte alla settimana per una 30enne. In quest’ultimo caso, il gip Alfonso Malato, dopo l’interrogatorio aveva revocato la misura dopo l’istanza presentata dall’avvocato difensore.

 

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