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Italia Lavoro

Job Act al via: tutte le novità sulla nuova riforma del lavoro

jobEntrano oggi in vigore, dopo la pubblicazione di ieri in Gazzetta Ufficiale, i primi due decreti attuativi della nuova riforma del lavoro voluta fortemente dal premier Matteo Renzi, il Job Act.

Sarà dunque possibile da oggi assumere con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. È questa infatti la principale novità della riforma che prevede un’assunzione a tempo indeterminato prevedendo l’applicazione della nuova disciplina dell’articolo 18 per i licenziamenti senza giusta causa individuali e collettivi.
La nuova normativa prevede anche il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali con l’applicazione del nuovo sussidio di disoccupazione (Naspi) che sarà però operativa a partire dal mese di maggio.

Il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, con il nuovo articolo 18 prevede che il diritto di reintegro sul posto di lavoro resta immutato solo nei casi di licenziamenti discriminatori e nulli, se fatti in forma orale. Per i licenziamenti disciplinari invece il reintegro è disposto solo nei casi in cui sia stata accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato”. In tutti gli altri casi di licenziamenti “ingiustificati” sarà previsto un risarcimento legato agli anni di servizio. In quest’ultima ipotesi l’indennizzo sarà pari a 2 mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mesi (da 2 a 6 mensilità per le piccole imprese n.d.r.).
Le imprese potranno altresì optare per proporre una conciliazione facoltativa nella quale si offre una somma esente da imposte fiscali e contributiva pari a 1 mese per ogni anno di servizio, non inferiore a 2 e sino ad un massimo di 18 mensilità, accogliendo la quale il lavoratore rinuncia alla causa. L’indennizzo sarà anche previsto per i licenziamenti collettivi.

Per tutti i lavoratori che hanno perso l’impiego e hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro (ed almeno avere lavorato negli ultimi 12 mesi per 18 giornate effettive) è previsto il nuovo assegno per gli eventi di disoccupazione a partire dal 1° maggio 2015.
Si tratta del Naspi, il nuovo sistema in cui la base retributiva sarà per gli ultimi 4 anni di impiego, rapportati alle settimane contributive e moltiplicati per un coefficiente (pari a 4,33 n.d.r.).
Se il lavoratore sarà in Naspi, non potrà rifiutare iniziative riqualificazione professionale pena la perdita dell’indennità prevista. Se però il lavoratore che vedrà scaduta la Naspi non trova alcun impiego, allora entrerà, seppur in via sperimentale, in vigore l’Asdi, ovvero l’assegno di disoccupazione che sarà pari al 75% dell’indennità prevista dal Naspi. In quest’ultimo caso il compenso sarà per un periodo di 6 mesi e sarà vincolato al budget di 300 milioni di euro del fondo stabilito.

Francescochristian Schembri
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