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La musica terapia contro la sofferenza e il dolore Madre & figlio: forza di reagire, voglia di vivere

Ci sono storie belle, appassionanti, ricche di amore e di passione che devono per forza essere raccontate. Accade tutto a Licata. E una storia che ti entra dentro. Che ho deciso di scrivere perché tocca il cuore e l’anima.

“Non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal destino” – così il sociologo Zygmund Bauman descriveva l’idea di felicità. Partendo da questa considerazione voglio raccontarvi la storia di Stefania Urso.

Stefania è una donna che nella sua vita ha dovuto affrontare molte sfide importanti: tanta sofferenza e da tanto dolore ha sopportato. La sua storia è un esempio per tutti perché, anche quando la vita ci pone davanti eventi impensabili, bisogna avere quella forza e quel coraggio che ti permettono di lottare senza paura. Stefania ha cinquant’anni ed è felicemente sposata con Angelo Grillo da trentadue anni ed ha avuto due figli Ivan che ha 30 anni e Paolo che oggi ha venticinque anni. La nascita dei suoi figli le ha cambiato la vita perché, si sa, l’arrivo di un figlio trasforma anche il concetto d’amore che pensi di conoscere fino in fondo. Tenere in braccio i suoi figli per Stefania significa abbracciare “il miracolo della vita”, quella vita che ha deciso di donarle due tesori preziosi.

Passano gli anni e, nel 2007, il marito di Stefania subisce un intervento per un melanoma. In un momento così difficile la famiglia riesce ad affrontare una prova terribile, soprattutto inaspettata e improvvisa, solo grazie all’amore che li teneva uniti, come in un unico e forte abbraccio.

Qualche anno più tardi Stefania viene colpita da un ictus che paralizza la parte sinistra del suo corpo, con l’aggiunta di una paresi facciale e la perdita dell’uso della parola. Stefania rimane sulla sedia rotelle per quasi un anno. L’immobilità la rende totalmente dipendente dai suoi cari e si rende conto che, in pochi istanti, ha perso la libertà di muoversi, di parlare e di comunicare. L’unico motivo per cui continuare a lottare sono i suoi figli; l’unica ragione per cui vale la pena sperare sono i suoi figli ed è per loro, solo per loro, che non smette di vivere nemmeno un secondo della sua vita.

Il figlio più piccolo di Stefania, Paolo, che aveva solo diciannove anni trova rifugio nella musica e, attraverso il suo pianoforte, riesce ad esprimere le sue emozioni. Stefania lo ascolta, immobile sul divano e, grazie a lui, si consola e si rinfranca. Quelle note diventano un unguento per lenire le ferite, e per risanare il cuore, di una donna provata dalla malattia.
Nel giro di un anno, grazie a varie terapie di recupero, Stefania riesce a rialzarsi e la sua vita ritorna ad essere quasi normale.

Proprio quando sembrava essere tornato il sereno, e suo figlio Paolo aveva scelto di iscriversi alla Facoltà di Ingegneria Aerospaziale, una nuova battaglia attendeva la famiglia Grillo.
Stefania scopre di avere un gonfiore sotto l’ascella destra, diagnosi: Carcinoma al seno. Inizia un nuovo calvario e viene operata al Candiolo di Torino (Centro oncologico e di ricerca contro i tumori).
In ospedale, prima di sottoporsi all’intervento, deve affrontare diversi esami diagnostici. Stefania affronta tutto con il figlio, perché suo marito è costretto a lavorare per poter pagare le spese.
Stefania e suo figlio Paolo, a Torino, vivono in una pensione e, nonostante la preoccupazione e la sofferenza, vivono momenti speciali e unici.
Paolo cerca un pianoforte e riesce a trovarlo a Porta Nova (Stazione di Torino). Il giovane Paolo inizia a suonare quelle note che provengono dal suo cuore e dalla sua anima. La melodia rapisce i passanti che si fermano ad ascoltarlo e Stefania vorrebbe gridare a tutti che quello è suo figlio. Tante le lacrime che solcano il suo viso, poiché solo lei conosce la storia di quella musica e di quel dolore.

Oggi Paolo è ad un passo dalla laurea e finalmente il mondo intero potrà ascoltare le sue note. Infatti, il primo album di Paolo Grillo “Memories of You” è uscito il 23 Giugno. L’album è disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotify, iTunes, Apple music,etc.). E’ distribuito dalla Urbino Life Records del Gruppo Ranalli con etichetta Beat Records di Roma. Il giovane artista ha voluto ringraziare i suoi genitori che, con enormi sacrifici, lo hanno aiutato e sostenuto nella realizzazione dei suoi sogni. Un ringraziamento speciale lo ha rivolto all’artista Andrea Aloisi dell’Accademia Euromediterranea Harim di Catania per aver realizzato la copertina dell’album.

Una storia quella di Stefania e Paolo che tocca il cuore e commuove ognuno di noi. Nonostante il dolore non possiamo permetterci di abbandonare quella felicità di cui ci parla Zygmunt Bauman.

Per vivere al meglio la vita è necessario porsi degli obiettivi e delle sfide, nonostante tutto. Paolo in un turbinio di emozioni, proprio come un artista, ha forgiato la propria arte, facendo del dolore il suo strumento. Bisogna tentare l’impossibile, perché se la felicità corrisponde al raggiungimento di un desiderio, allora questo dovrebbe essere il più nobile che possiamo immaginare.
Paolo è rimasto libero, per poter scegliere secondo la propria volontà e per perseguire gli obiettivi che si era preposto, portando a termine, come diceva Sartre, un “projet de la vie”.
L’arte della vita è creare e ricreare se stessi e il mondo, sfuggendo al dolore, al male e alla sofferenza che ci affligge. La vita può cambiare, ma può diventare un luogo meno mesto se ci si trasforma in artisti, accettando la responsabilità del risultato da ottenere. Vivere diventa così un lavoro artistico: ognuno di noi è potenzialmente capace di dar forma e struttura a ciò che altrimenti sarebbe informe, se solo decide di farlo. “A ogni artista della vita si chiede di accettare (proprio come agli artisti) tutta la responsabilità del risultato della sua opera, raccogliendone i meriti o le colpe”, – affermava Bauman. La felicità, autentica arte della vita è raggiungibile solo grazie alla perseveranza che si manifesta attraverso una scelta “che si deve fare quotidianamente, per restarvi tenacemente fedeli e riaffermarla giorno dopo giorno”. Al dolore non si risponde col dolore, ma con la volontà di renderlo un’opera d’arte. Paolo è riuscito in questo intento come un grande artista. E’ una storia che mi ha fatto piangere… di felicità. La testimonianza che si può combattere ogni giorno e vincere, grazie anche alla musica. Come Stefania, come Paolo.

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