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Economia

La rivoluzione delle leggi del mercato finanziario

mercato valutePiù trasparenza nelle regole, più tutela per gli investitori. L’aumentare degli strumenti finanziari indipendenti ha provocato una tale confusione sul mercato da richiedere un intervento abbastanza urgente sugli intermediari.

In tal senso, in Italia si sta lavorando su come recepire e attuare le norme della direttiva Mifid2 e del regolamento Mifir. La direttiva arriva direttamente dall’Unione Europea, stabilendo importanti presidi di vigilanza a difesa dei piccoli risparmiatori che corrispondono buona parte del mercato, ma anche analizzando il modo migliore per organizzare la distribuzione della proposizione finanziaria in rapporto sia alla negoziazione che alle eventuali sanzioni da comminare a coloro che non rispettano i dettami.

Un’evoluzione importante nella regolamentazione del mercato, che essendo pronta ad entrare in vigore su tutto il territorio europeo a gennaio dell’anno prossimo, dovrà necessariamente essere “inglobata” negli ordinamenti nazionali entro i prossimi due mesi. In Italia l’iter prevede l’esame delle commissioni di Parlamento, durante le quali saranno messe sul tavolo tutte le carte e gli interessi dei protagonisti in gioco, ma con l’obiettivo di arrivare ad una proposizione univoca entro il prossimo 3 luglio.

Su territorio nazionale, la situazione è però più complessa del previsto, probabilmente a causa della classica burocrazia tutta italica. A fronte di una proposizione commerciale vasta e di una presenza variegata di consulenti finanziari indipendenti, con la nuova legge le autorità di vigilanza presenti su territorio nazionale e continentale avranno il compito di intervenire “a gamba tesa” su un prodotto ritenuto poco sicuro per gli investitori, evitandone la commercializzazione, la distribuzione e la vendita. Il compito di tali organi era già di tipo consuntivo, ma si trasformerà gradualmente in operativo su tutti i fronti. In Italia, tale operatività sarà scissa tra due interpreti: la Consob, il cui “potere” si estende su qualsiasi tipologia di prodotti finanziari, interverrà a difesa degli investitori per gli strumenti finanziari e i depositi strutturati con l’obiettivo di proteggere gli investitori e di salvaguardare l’integrità del mercato, mentre la Banca d’Italia adotterà divieti e limitazioni in merito ai prodotti per tutelare la stabilità del sistema finanziario nazionale o di parte di esso”.

Importanti sono le novità per i consulenti finanziari indipendenti e per le società di consulenza finanziaria, strumenti moderni che permettono al risparmiatore di trovare le informazioni necessarie per capire come investire i risparmi e affrontare il mercato in maniera meno rischiosa, che secondo le prime bozze di legge saranno abilitati all’offerta anche fuori sede, proprio come i “vecchi” promotori, che agivano principalmente lontano dalle proprie sedi. A vigilare sul corretto andamento del mercato sarà ancora una volta la Consob, che analizzerà l’operato dell’Organismo unico di Vigilanza e Tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari, varato esclusivamente per valutare il comportamento dei consulenti finanziari indipendenti.

Con il nuovo testo di legge uniformato a quello del resto d’Europa cambieranno anche le sanzioni per chi non agisce nel rispetto delle normative e nella piena salvaguardia dei risparmiatori. L’obiettivo è quello di armonizzare e rendere più coerente la nozione di fatturato per applicare sanzioni amministrative pecuniarie con riferimento all’ultimo totale annuo derivato dal precedente bilancio. Per non sbilanciarsi troppo a discapito degli operatori del mercato, è stato fissato anche un massimale di 5 milioni di euro. Grandi novità anche in materia di differenziazione tra sanzione penale e amministrativa, che aveva causato all’Italia una pesante condanna di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo per le ipotesi di abusivismo. Alcune delle sanzioni più frequenti, come quelle riguardanti l’esercizio abusivo della professione, saranno punite solo con sanzioni penali, cancellando quelle amministrative. Tale razionalizzazione delle sanzioni è operata però solo in termini generali, dando margine al legislatore periferico di riorganizzare sia la materia che una parte dell’andamento del mercato.

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