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Cultura

La storia si disegna coi lettori: Max BERTOLINI & HANGAR 66

hangar66Il fumettista Max BERTOLINI, da appena due settimane, ha invitato i suoi lettori a delineare il progetto fumettistico HANGAR 66.

Non il suo progetto, bensì, il nostro. Il fumettista, chiede il coinvolgimento di coloro che ne saranno i fruitori con suggerimenti, richieste, veri e propri interventi sui personaggi quanto sul retroterra socio-politico che dovrebbe avere il prodotto.
L’artista ha posizionato tre sole pedine: il titolo, il sito, il tempo: HANGAR 66 è il luogo dove si scontrano futuri gladiatori nell’Italia del futuro.
Del resto della scacchiera non se ne conosce il numero di caselle, ancor meno il numero di pezzi che potranno scendere in campo. Ogni domanda dovrà essere risolta dai futuri lettori, ogni fondamenta, ogni paletto, ogni mattone… ogni sentiero è opera corale di chi giocherà con l’autore nel far scendere sulla pista da ballo – ehm, di combattimento – le proprie esigenze di lettore quanto i propri sogni per essere maggiormente coinvolti dall’intrattenimento che diverrà HANGAR 66.
Non c’è l’imposizione di proporlo come fumetto dalla foliazione standard: ovvero, non è deciso dall’autore il numero di pagine per storia né se tali pagine dovranno essere cartacee o digitali.

Dunque, HANGAR 66:
Perché la cultura del “periodo storico” narrato ha consentito la nascita di Hangar; perché quel nome; ve ne sono altri 65; in che maniera e scopo di effettuino gli incontri; perché l’Italia non è più il Bel Paese; quali sono le scintille che hanno fatto bruciare l’indolenza italica; quale natura hanno quelle scintille che tengono ai margini della nuova società i benpensanti, i conservatori, i cattolici, gli studiosi, i poliziotti, l’esercito; quanto oltralpe, cosa oltreoceano è come nello Stivale; i geni esistono come esistono le mafie e le società segrete e le gang?
Perché il futuro è disperazione, scheletri e bagliori?

Quanto manca va dichiarato e selezionato e plasmato insieme.
Attualmente, Max BERTOLINI si tiene in disparte. Fa parlare noi e raccoglie gli impeti gli scherzi i piaceri.
«Cosa vi manca che non trovate da nessuna parte?», chiede.

Cosa io voglio, dunque:
Libertà di non fossilizzarsi con i personaggi: se giunge un nemico più forte non si può soccombere, salvo strategie e tattiche che mostrano la superiorità del protagonista.

Libertà di lessico, concetti, tematiche… Gli stessi generi narrativi che vendono meno dovrebbero essere uno dei tanti ingredienti di una saga come si deve. La stessa presenza di un particolare genere può rappresentare la peculiarità di un luogo, di un personaggio o un gruppo, di una religione o una idea, una linea narrativa all’interno della principale…

Libertà di lunghezza: se una storia si pensa debba durate una tavola una tavola sia, colei che non può vivere meno di mille mille siano!

Libertà di studiare e, qualora sia necessario, bandire dal progetto ciò che è fuorviante per la filosofia editoriale prefissata e per la coerenza del retroterra narrativo. Se ai personaggi (non supereroistico che fa genere a sé, con le sue debolezze) si fanno vivere, in egual misura, sia i contatti con gli alieni quanto dar loro la capacità di costruire e pilotare robottoni, vuol dire che manca una mente, una supervisione, un creativo, il così detto: worlds maker!

Libertà, in ultimo, di divertirsi a scriverla quanto a leggerla, come mai in altre occasioni!

Chiunque può entrare a far parte della schiera degli “autori” deve solo richiedere l’amicizia all’account Facebook di Max BERTOLINI, con un “like” ai post relativi ad HANGAR 66 si verrà sempre aggiornati degli sviluppi del “nuovo mondo”.
Al progetto dichiaro i miei migliori auspici.
Buona creazione, a tutti i partecipanti.
Buona scrittura a chi sarà coinvolto nei soggetti e nelle sceneggiature. Mi attendo una coralità nella “pittura di questa Altra Italia Altra”.
Buon disegno, Max!

#LAltroPaese.

Maurizio Cacciatore

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