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L’allarme sul viadotto Petrusa: perché i lavori sono fermi?

Il caso riguardante il viadotto Petrusa è tornato di attualità. In primis perché molti cittadini, che ogni giorno percorrono la Ss 640 e le vie limitrofe vicine alla zona della casa circondariale, hanno notato l’assenza di operai nel cantiere.

Ci sono stati poi interventi da parte di movimenti od associazioni di categoria che hanno chiesto spiegazioni all’Anas. Confcommercio ad esempio, ha rilanciato la questione ribadendo l’importanza della riapertura di un viadotto in grado di mettere in collegamento diverse zone strategiche dell’hinterland di Agrigento.

Anche l’ex vice presidente del consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, ha scritto nei giorni scorsi all’Anas ed ha evidenziato in alcuni video lo stop di fatto decretato ai lavori. Interventi in merito sono stati fatti da altre forze politiche, a partire dalla sezione guidata da Maurizio Saia di Italia Viva.

La vicenda del viadotto Petrusa è oramai molto datata e risale al marzo del 2017: in quel mese è stato definitivamente inaugurato il primo lotto della Ss 640 ma, al tempo stesso, gli agrigentini si sono ritrovati senza il ponte che scavalca la nuova statale e mette in comunicazione Favara con i quartieri del capoluogo che ospitano il tribunale, l’ospedale e la zona industriale.

Alla demolizione ha fatto seguito un lungo iter, che soltanto sul finire del 2018 ha portato all’aggiudicazione dell’appalto ed al via libera ai lavori. Adesso, per l’appunto, il cantiere è fermo. Si parla, così come scritto su AgrigentoNotizie, di problemi di liquidità che interessano la ditta che sta eseguendo i lavori. Mancherebbero, in particolare, le condizioni per portare in zona la gru in grado di sistemare le ultime opere necessarie poi per avviarsi verso la fase finale del cantiere.

A prescindere dalle cause che hanno portato a questa situazione, di certo non si è di fronte ad una buona notizia. E lo spauracchio di ritrovarsi davanti un’ennesima incompiuta è più vivo che mai. Non proprio un toccasana per la viabilità del nostro territorio, già gravemente compromessa da incompiute e strade ancora lontane da standard accettabili.

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