Lampedusa, continuano gli sbarchi: arrivano oltre 450 migranti
Non c’è tregua sull’isola più grande delle Pelagie. Dopo una breve pausa degli arrivi, nella notte tra lunedì e martedì sono ripresi con intensità gli sbarchi di migranti. In poche ore hanno raggiunto le coste lampedusane oltre 450 persone, provenienti da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Etiopia, Sudan, Somalia, Pakistan e Siria.
Molte delle imbarcazioni, in condizioni precarie, sono state intercettate e soccorse dalle motovedette della Capitaneria di porto. Su una delle cosiddette carrette del mare è stato rinvenuto anche il cadavere di un giovane bengalese: secondo le prime ricostruzioni, sarebbe morto a causa dell’inalazione dei vapori di benzina sprigionati dalle taniche a bordo. Alcuni compagni di viaggio hanno inoltre riferito che un altro migrante sarebbe caduto in mare prima dell’arrivo dei soccorsi: di lui non si hanno al momento notizie.
Nella mattinata, all’HotSpot di contrada Imbriacola erano presenti circa 700 persone. Per alleggerire la struttura, 74 migranti saranno trasferiti a Porto Empedocle con un’apposita nave.
Il molo Favaloro, dopo una giornata di relativa calma, è tornato a essere il fulcro delle operazioni di accoglienza e soccorso. La situazione resta complessa e si attende un intervento del Ministero dell’Interno per accelerare i trasferimenti verso la terraferma, anche tramite l’impiego di un pattugliatore.
Come in ogni emergenza, il carico di lavoro grava in maniera significativa sul personale in servizio a Lampedusa: funzionari, agenti della Polizia di Stato e operatori impegnati nei soccorsi, nelle procedure di identificazione e fotosegnalamento, nonché nell’organizzazione dei trasferimenti.



















