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Lampedusa, Legambiente Sicilia presenta un nuovo esposto contro il progetto del viadotto stradale

Lampedusa. Legambiente Sicilia presenta un nuovo esposto contro il progetto del viadotto stradale, su piloni in calcestruzzo in mezzo al mare, nell’area vincolata di Cala Salina che dovrebbe collegare il Porto vecchio con il Porto nuovo. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
Dallo studio degli atti del Comune di Lampedusa emergono sempre nuove “mancanze” :
sul sito web del Comune, alla pagina dedicata alla programmazione delle opere pubbliche in ossequio agli obblighi di pubblicità da adempiere ai sensi di legge, non c’è alcun dato o elaborato riferito all’opera in oggetto; l’opera non è prevista dal vigente Piano Regolatore del Porto né dal vigente Programma di Fabbricazione ed inoltre non sono state attivate le procedere di pubblicità sulle varianti e quelle sulla VAS e le connesse procedure di VINCA; sinora non c’è stata alcuna deliberazione favorevole del Consiglio Comunale; non è stata rinvenuta alcuna determina di nomina dei progettisti riportante il titolo del progetto così come trasmesso alla Regione.
“Sono solo alcuni dei punti contestati – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – nel secondo esposto che abbiamo presentato contro la realizzazione, all’interno dello specchio marino del porto a Cala Salina, di un viadotto stradale per collegare il Porto vecchio con il Porto nuovo, in un’area sottoposta a molteplici vincoli ambientali e paesaggistici. L’opera, costituita da un viadotto stradale lungo 133 metri su piloni in calcestruzzo in mezzo al mare, ricade in una delle aree più vincolate di tutta l’isola. Inoltre, smentiamo il sindaco sul fatto che l’opera sarebbe utile a deviare il traffico dei mezzi pesanti proveniente dalla banchina commerciale del Porto vecchio e a consentire l’accesso di mezzi di soccorso su relazione della Protezione Civile. Infatti, non potrebbe permettere ai mezzi di grandi dimensioni di percorrere il tratto Porto vecchio-Porto nuovo a causa delle “strettoie” che vi sono in altra porzione della viabilità portuale in zona Sbarcatoio e davanti la Caserma della Guardia di Finanza, dove la viabilità è di ampiezza risibile e non si vede come vi si possa fisicamente indirizzare il traffico dei mezzi pesanti (oltre a profili di opportunità). Il sindaco è libero di querelare chi vuole, ma resta il fatto che ci opponiamo con fermezza alla realizzazione di questo obbrobrio e ci riserviamo ulteriori azioni a tutela dell’integrità della Zona di Protezione Speciale ITA040013 e delle aree di interesse paesaggistico e archeologico sottoposte a pubblica tutela”.

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