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Curiosità

Le storie di tre spiriti e fantasmi siciliani per riscoprire le leggende locali

Terra ricca di tradizioni e di cultura, la Sicilia è una regione in cui nei secoli sono fiorite storie e leggende legate a creature fantastiche e sovrannaturali. Tra fate, giganti e mostri terrificanti spiccano senza dubbio i tanti fantasmi che infestano i molti castelli di cui è disseminata la Sicilia. Eccone tre per riscoprire le leggende e le storie locali spesso dimenticate.

Spiriti unici nel loro genere

Sono in molti a essere profondamente affascinati dalle creature sovrannaturali del folklore, ma spesso queste sono importate dall’estero e ci sono arrivate tramite media stranieri, solitamente di origine britannica o statunitense. Tra le creature più celebri spiccano così vampiri seducenti e senza scrupoli come quelli raccontati dalle opere letterarie di Anne Rice, che hanno a loro volta ispirato film come Intervista col vampiro e la slot machine gratuita firmata NetEnt presente sui principali casinò online Blood Suckers, i cui protagonisti sono proprio dei vampiri sofisticati e assetati di sangue in lotta contro dei cacciatori. Molto amati sono anche i draghi che appaiono sia come personaggi positivi che negativi in opere fantasy come il film Lo hobbit o la serie tv Il trono di spade. Anche i fantasmi stessi sono tra gli esseri soprannaturali preferiti dal pubblico, ma quelli più celebri raramente sono ispirati a leggende locali e ci sono arrivati tramite film come Casper o serie tv come Being Human.

Il nostro territorio è però ricco di leggende riguardanti queste creature che devono essere tramandate in modo da non venir sostituite nella memoria popolare da storie “importate” dall’estero. Gli spettri che si aggirano in Sicilia sono inoltre unici nel loro genere: basta pensare alla storia della Bellina di Erice. Secondo la leggenda, nel XIII secolo a Erice abitava una fanciulla bellissima dai lucenti capelli neri che fece innamorare un barone locale. Questi per poterla conquistare le rubò l’anello donatole dal suo amore partito per la guerra e incantò il gioiello: baciando l’anello la Bellina si sarebbe infatti innamorata del barone. Lei però si rifiutò di cedere alle pressioni del nobile e questi preso dalla rabbia gettò l’anello in un cespuglio di rovi. Cercando di recuperarlo, la fanciulla si punse e venne così tramutata per magia in una biscia nera che si aggira per il paese ancora oggi: si dice infatti che chi incontra una biscia nera a Erice ha in realtà incrociato la strada con lo spirito senza pace della Bellina.

Due nobili dal tragico destino

Altri due fantasmi di Sicilia particolarmente famosi appartengono invece a due nobili il cui destino fu particolarmente tragico. Parliamo infatti di Laura Lanza, baronessa di Carini e di Matteo Bonello, entrambi personaggi realmente esistiti. Nata nel 1529, Laura Lanza venne data in sposa giovanissima, a soli 14 anni, al barone don Vincenzo II La Grua-Talamanca. Trascurata dal marito, che non aveva sposato per amore, Laura trovò presto un amante, Ludovico Vernagallo, ma la relazione dei due venne scoperta dal padre di lei che chiese a don Vincenzo il permesso di vendicarsi. Così, cogliendo in flagrante gli amanti, il padre di Laura uccise entrambi nel castello di Carini nel 1563. Secondo la leggenda lo spirito di Laura non si diede pace e da allora è ancora possibile incontrare il suo fantasma che si aggira per Carini, mentre pare che ogni 4 dicembre, anniversario della sua morte, l’impronta insanguinata della sua mano appaia sul muro della stanza in cui fu assassinata.

Matteo Bonello era invece un nobile normanno signore di Caccamo nato nella prima metà del XIII secolo, e al servizio di re Gugliemo I, che nel 1160 prese parte a una rivolta originata in Calabria la quale però venne velocemente sedata. Dopo la tragica morte del figlio del re durante le fasi finali della rivolta, Bonello venne arrestato e orribilmente torturato prima di essere messo a morte a Palermo. Sebbene il nobile sia stato giustiziato a Palermo, pare che il suo fantasma sia tornato alla sua dimora originaria, il castello di Caccamo, e lì continui a vagare terrorizzando chiunque lo incontri a causa del suo aspetto: sembra infatti che il suo volto sia sfigurato e contratto in una smorfia di dolore e rabbia e che sul suo corpo indossi solo abiti di cuoio. Aguzzando l’orecchio è inoltre possibile sentirlo parlare fra sé, mentre elenca i nomi dei suoi nemici e dei suoi torturatori.

Anche se spesso veniamo a contatto con le storie riguardanti le creature sovrannaturali attraverso i media stranieri, anche la nostra terra è ricca di leggende e tradizioni riguardanti essere magici, come raccontato dal libro Creature fantastiche di Sicilia di Rosario Battiato, tra cui spiccano anche molti tragici fantasmi.

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