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L’esasperazione dei dipendenti di Villa Betania: “Ridateci la nostra dignità” – VIDEO

Non è soltanto una questione, già di per sé molto grave, che riguarda gli stipendi: c’è chi è dal dicembre 2017 che non percepisce quanto gli spetta, ma il problema è ancora più surreale. Villa Betania, struttura Ipab che per anni ha accudito gli anziani ad Agrigento, da anni ha iniziato ad attraversare una profonda crisi economica e dallo scorso febbraio, dopo un’ispezione dei Nas, risulta chiusa.

Una sospensione, a cui è seguito lo spostamento in altre strutture da parte del sindaco Lillo Firetto, ancora oggi in vigore. I dipendenti però continuano ad andare a lavoro ed a timbrare il cartellino pur non essendoci più anziani all’interno del centro.

Da qui il loro grido di allarme: “Dicano cosa dobbiamo fare – afferma uno di loro – O chiudono definitivamente la struttura oppure la riaprono e veniamo a lavorare. Invece scendiamo qui, non possiamo fare nulla, siamo all’interno di spazi che non vengono più nemmeno curati ed avanziamo stipendi da due anni”.

All’interno del centro, non c’è una governance: l’ultimo commissario, come affermano i dipendenti, ha lasciato l’incarico nelle scorse settimane, per mesi è stato anche in carica un consiglio di amministrazione i cui membri hanno però anche loro presentato le dimissioni.

La situazione all’interno di Villa Betania è surreale: i dipendenti vanno regolarmente a lavoro, ma il lavoro non c’è più in quanto il centro è ancora sospeso, così come non ci sono dirigenti o commissari con cui interloquire. E l’unica cosa concreta da fare è quella di piazzare trappole anti topi nei locali per evitare che il degrado richiami ospiti inattesi.

I dipendenti vogliono quindi delle certezze, non solo legate agli arretrati ma anche relative al futuro di Villa Betania: “Siamo pronti a tutti – dichiarano a microfoni spenti – Anche ad iniziare uno sciopero della fame”.

Guarda l’intervista

Mauro Indelicato – Infoagrigento.it

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