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Licata, “irregolarità per la costruzione del porticciolo turistico”: chieste sette condanne

Il pubblico ministero Alessandra Russo, al termine della sua requisitoria, ha chiesto sette condanne che vanno dai due anni e otto mesi di reclusione fino a due mesi.

Si tratta dello stralcio abbreviato del processo scaturito dalle presunte irregolarità nella costruzione del porticciolo turistico di Licata.

Secondo l’accusa sarebbero stati rilevati alcuni abusi edilizi con varianti approvate in maniera illegittima nonché spazi edificati senza la relativa concessione; inoltre non vi sarebbe stato il pagamento di alcuni oneri concessori al Comune per un importo di circa sette milioni di euro.

La pena più alta è stata proposta per il dirigente del dipartimento Urbanistica del Comune di Licata, mentre dieci mesi di reclusione sono stati proposti per altri due dirigenti del comune agrigentino. Un anno e otto mesi, invece, la pena che il pm ha chiesto per il titolare della società che ha realizzato il progetto. Quest’ultimi, sarebbero responsabili di abuso d’ufficio per l’approvazione di una variante ritenuta illegittima.

Le altre condanne proposte sono di due mesi e venti giorni di reclusione e riguardano altri tre soggetti responsabili – secondo l’accusa – di occupazione abusiva di suolo demaniale.

 

 

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