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Licata, sequestra e maltratta moglie e figlio per una notte intera: 42enne resta in carcere

Confermata la misura cautelare in carcere per il 42enne di Licata accusato di un grave episodio di maltrattamenti in famiglia verificato nella notte fra giovedì e venerdì.

A disporre la misura il gip del Tribunale di Agrigento. Come si ricorderà, i Carabinieri erano intervenuti a seguito di una richiesta d’aiuto pervenuta al “112” in un’abitazione in località Piano Cannelle, dalla quale fuoriuscivano delle grida.

Riusciti ad entrare all’interno, i militari dell’Arma avevano soccorso e liberato un intero nucleo familiare, composto da una donna ed un figlio minore, sottoposti a violenze fisiche ed ai quali era stato impedito di uscire dall’unità abitativa per tutta la notte, proprio dal marito della donna.

Nella circostanza, l’uomo, un 42 enne già noto alle forze dell’ordine, mentre i Carabinieri stavano soccorrendo i suoi familiari, ha reagito in modo violento proprio contro i militari, riuscendo in un primo tempo a barricarsi dentro la sua abitazione. A quel punto, sono sopraggiunti sul posto una dozzina di Carabinieri di rinforzo e l’immobile in questione è stato subito interamente cinturato. Nel corso della conseguente opera di dialogo e mediazione, durata alcune ore, i Carabinieri erano riusciti, con non poche difficoltà, a penetrare nuovamente nell’appartamento, immobilizzando definitivamente l’uomo. Nei suoi confronti, sono subito scattate le manette ai polsi con l’accusa di “sequestro di persona, maltrattamenti contro familiari e resistenza a pubblico ufficiale” e l’Autorità Giudiziaria ne aveva disposto la traduzione in carcere.

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