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Regioni ed Enti Locali

Licata, sequestro del porticciolo: “operato sempre nel pieno rispetto della legge”

licata1A tutela dell’immagine della società Marina di Cala del Sole, titolare della concessione demaniale relativa all’area su cui sorge il Porto di Licata, nonché del Geom. Luigi Geraci, si tiene a precisare che il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Agrigento è privo di qualsiasi fondamento giuridico“.

Interviene così, in una nota stampa, il rappresentante legale della Marina di Cala del Sole spa, Luigi Francesco Geraci, dopo il sequestro del porticciolo licatese.

Contrariamente a quanto asserito dalla Procura di Agrigento nella conferenza stampa dell’8 marzo 2018, si smentisce fermamente la sussistenza di alcun “contesto di opacità e di illeciti amministrativi.” Al contrario – sottolinea Geraci –, la Società ha operato sempre nel pieno rispetto della legge, realizzando esclusivamente a proprie spese e senza alcun contributo pubblico le opere e le infrastrutture che sono sotto gli occhi di tutti e nella piena fruizione dell’intera collettività. A dimostrazione di quanto affermato, la società Marina di Cala del sole ha promosso nei confronti dell’Amministrazione regionale le dovute azioni legali sia dinanzi alla giustizia amministrativa che dinanzi a quella civile al fine di ottenere l’annullamento del provvedimento di decadenza della concessione demaniale, nonché per ottenere il corretto conteggio dei canoni concessori“.

Inoltre risulta del tutto erronea l’asserzione secondo cui la Società non avrebbe pagato gli oneri di urbanizzazione, se solo si considerano le ingenti opere pubbliche che, lo si ribadisce, sono state realizzate interamente a cura e spese del titolare della concessione, e che devono necessariamente essere scomputate (detratte) nel calcolo di tali somme. Si chiarisce inoltre che la concessione demaniale che legittima la Società alla fruizione dell’area su cui sorge il Porto turistico non è decaduta, in quanto il precedente provvedimento di concessione è stato sostituito dal verbale redatto in una Conferenza di servizi, che legittima ed autorizza in pieno sia la titolarità e la piena disponibilità dell’area demaniale, sia l’ampliamento della chiesa e della piscina. Da ultimo, si annuncia la prossima proposizione di richiesta di riesame dinanzi al Tribunale di Agrigento, con cui si dimostrerà l’illegittimità e l’erroneità del provvedimento di sequestro emesso dal GIP di Agrigento, in quanto ha disapplicato – in maniera arbitraria ed in totale assenza dei presupposti – il verbale della Conferenza di servizi del 12 dicembre 2014, con cui la Società era stata espressamente autorizzata alla realizzazione delle opere oggi contestate dalla Procura di Agrigento“.

Dimostreremo – conclude Geraci – in giudizio di avere agito nel pieno rispetto delle norme vigenti, e chiederemo il risarcimento dei danni arrecati all’immagine della Società“.