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Cultura

Licata, un successo alla Biblioteca Comunale la presentazione del romanzo di Vincenza Cacciatore “La vita che ci appartiene”

Una bellissima serata di cultura dove tutto è stato preparato ed ha funzionato a perfezione. Accolta con il massimo degli onori la “poetrice”, come ama definirsi di origini licatesi Vincenza Cacciatore che ha presentato il suo secondo romanzo “La vita che ci appartiene ” (Edizioni Kamerik ).

Ad aprire l’evento i saluti del Sindaco di Licata dottor Giuseppe Galanti, che ha sottolineato che conosceva le doti umani e professionali della professoressa Cacciatore, docente di un istituto superiore di Canicattì, raccontate dalla moglie la Dirigente Scolastica Maria Gabriella Malfitano.

“Licata – ha detto il primo cittadino- ha bisogno di eventi come questi per far conoscere la bravura dei suoi figli che vivono in città o che si sono trasferiti per ragioni professionali o personali”. A condurre magistralmente la serata sicuramente uno degli intellettuali più fini della nostra Sicilia, l’avvocato e professore, Giovanni Tesè, docente di Discipline Giuridiche presso l istituto Galileo Galilei” di Canicattì, e grande esperto di Europa. Quest’ultimo ha esaltato il lavoro dell’autrice Vincenza Cacciatore, sua amica e collega, capace con il suo scritto di farci reagire “all’indifferentismo che ci attanaglia, ma anche di raccontare una Sicilia dove può e deve trionfare l’amore”.

E proprio il titolo del volume è stato il filo conduttore dei due interventi, molto apprezzati e applauditi della la professoressa Giuseppina Incorvaia, docente di Lettere presso l’Istituto “Enrico Fermi” di Licata e del professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina. La docente Incorvaia ha analizzato dal punto di vista letterario il romanzo della Cacciatore evidenziando come “la narrazione è deliziosa ed intensa, e come la trama apparentemente frammentaria è invece straordinaria e rileva come l’amore può vincere addirittura sulla morte. Ritrovo dopo tanti anni una mia studentessa che oggi è moglie, mamma, docente e scrittrice e fa tutto nel migliore dei modi”. Il sociologo Pira dal suo osservatorio ha provato a descrivere il contesto del romanzo dove non mancano i riferimenti “ alla Sicilia di Pirandello, Camilleri, Sciascia e Bufalino. Sofferenza, dolore, entusiasmo, pettegolezzo, ingiuria, la putia, il matrimonio perfetto, il divoratore di libri topo di biblioteca, l’elogio del dialogo e del confronto, la nonna, l’autismo, la mafia e l’amore, sono parte viva dello scritto della Cacciatore”.

Molto bravi le allieve Giulia Licata d’Andrea, Laura Amoroso, Ester Castiglione, Marta Timineri, Chiara Giaccio e l’allievo Francesco Gallì della Scuola di Teatro dell’ Associazione “Il dilemma” diretta dalla regista ed attrice Luisa Biondi. Hanno interpretato i brani del romanzo con ottima presenza scenica. Poi è stata la volta dell’autrice Vincenza Cacciatore. Non si è limitata ai ringraziamenti ma ha voluto raccontare la genesi del libro facendo commuovere l’anziana madre presente in sala, così come amici e familiari. Molto bello il suo parlare intercalato da canzoni che sono state colonne sonore di questi anni da Giorgio Gaber a Franco Battiato, passando da Giorgia. Tanti gli applausi dei presenti e la consapevolezza che si è trattato di un momento molto bello e significativo di cultura. Vincenza Cacciatore desiderava presentare il suo secondo romanzo nella sua città natale e grazie all’impegno dell’avvocato Paola Lombardo che ha messo insieme i relatori è stato possibile farlo. E’ stata proprio l’avvocato Lombardo a ringraziare tutti i presenti per aver scandito con gli applausi la qualità della serata, ma anche i relatori e il gruppo dell’attrice e regista Luisa Biondi che hanno dato vita ad un intenso momento culturale.

Vincenza Cacciatore nel suo libro racconta la una storia di famiglia, tipica, potremmo dire, tradizionale, eppure unica e irripetibile. Lo sfondo è una Sicilia che cerca di volare verso la modernità e il progresso pur se le radici e le tradizioni trattengono i protagonisti all’ interno di una cornice antica. Vincenza Cacciatore è nata a Licata il 10 dicembre del 1963. Dopo aver conseguito la Maturità Magistrale a Licata nel 1981 e si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso la Facoltà di Magistero di Palermo nel 1987. È insegnante di francese presso la scuola secondaria di primo grado. Sposata da venticinque anni con Elio Martire è madre di tre figli. Ha sempre scritto fin da piccola, ma non ha mai voluto pubblicare le sue opere. “Sara. Storia di una mula” è il suo primo romanzo, “La Vita che ci appartiene” la sua seconda opera.

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