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Regioni ed Enti Locali

Licata, vertenza pescatori. Sindaco e assessori: “a lavoro per salvare il comparto”

E’ stato un confronto sereno, e proficuo, quello che ha avuto luogo nella tarda mattinata di ieri al Comune tra l’amministrazione comunale ed una delegazione di pescatori. Confronto giunto dopo la maxi operazione di controllo che le forze dell’ordine, in massa, per tutta la giornata di ieri hanno eseguito sulle banchine del porto pescherecci di Marianello, sequestrando reti ed attrezzature per la pesca, oltre ai box in legno che contengono il materiale utilizzato dai pescatori per lavorare.

Per l’amministrazione comunale all’incontro c’erano il sindaco Pino Galanti, il vice sindaco Antonio Montana e l’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Ripellino.

Il sindaco e gli assessori, rispondendo alle legittime istanze dei rappresentanti della marineria, hanno assicurato l’avvio di un confronto con tutte le istituzioni interessate, per fare in modo che i pescatori siano messi nelle condizioni di tornare al lavoro. Giovedì prossimo, insieme ai pescatori, incontreranno nuovamente l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Tony Scilla.

“Il rispetto della legge – è il commento di Galanti, Montana e Ripellino – è per noi una regola fondamentale alla quale ci atteniamo scrupolosamente anche nell’amministrazione della città. Crediamo, però, ed in questo senso rivolgiamo un appello a Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento, che si debba tener conto di un intero comparto dell’economia licatese, quello della pesca. Di circa 300 persone che, di fatto, restano senza lavoro perché non hanno più le attrezzature necessarie per andare a pescare. Attrezzature sequestrate nel corso dell’intervento delle forze dell’ordine”.

“E’ necessario – aggiungono gli amministratori -, tenuto conto anche del fatto che la pandemia ha ulteriormente aggravato la già precaria condizione delle famiglie dei pescatori, agire in modo da tutelare un intero comparto, composto da onesti lavoratori. E’ fondamentale, anche per evitare il rischio di tensioni sociali e per non esacerbare ulteriormente animi già provati dalla difficoltà del momento, sostenere la marineria licatese che, peraltro, ha chiesto scusa per il gesto di cui si è resa protagonista nei giorni scorsi. Teniamo presente anche che la criminalità si nutre di situazioni di disagio, con il rischio che una situazione del genere possa contribuire a mettere ancor di più ai margini questa categoria”.

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