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Cultura

“Lo scemo di guerra e l’eroe di cartone”: ad Agrigento si presenta il libro di Alberto Maria Tricoli

Sabato 15 settembre alle ore 18:30 alla Mondadori di Agrigento, in via Atenea, si presenta ‟Lo scemo di guerra e l’eroe di cartone”, libro di Alberto Maria Tricoli, Edizioni Spartaco.

Presenterà l’evento, conversando con l’autore, Denise Inguanta. Evento in collaborazione con il blog Lettera D.
Come si riconosce un eroe? Qual è il profilo di un coraggioso? Alberto Maria Tricoli, storico dell’arte e tipografo, nel romanzo ‟Lo scemo di guerra e l’eroe di cartone” (Edizioni Spartaco) offre al lettore la possibilità di scegliere una definizione di uomo di valore. Lo scrittore attinge alla sicilianità più schietta per delineare la personalità di Nirìa e Libbertu, protagonisti del libro, tipi umani differenti nell’affrontare le vicissitudini della vita, distanti nelle scelte che compiono davanti al pericolo, opposti nella considerazione che gli altri finiscono per avere di loro. Terza protagonista, che si rifiuta di rimanere sullo sfondo, è la Seconda guerra mondiale, contesto ideale per mettere alla prova la forza d’animo di un individuo. Lo stile scorrevole ma non banale, semplice ma ricercato, diretto ma non scontato, rende la storia godibile, con picchi di tragica crudezza, genuina tenerezza, comicità scoppiettante.

Il romanzo
Tutto inizia e finisce a Vazzarìa. Questo immaginario paese dell’entroterra siciliano è l’approdo del disertore Nirìa che, durante lo sbarco alleato del 1943, scappa sulla scia di un sogno premonitore. Padre e figlioletto al seguito, diventa lo sgangherato condottiero di un manipolo di fuggitivi. Libbertu, invece, a Vazzarìa ci è nato: secondo di sette figli, gran lavoratore e con una sincera passione per lo studio, subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia, decide di arruolarsi con le camicie nere, sperando di dare una svolta al proprio futuro, e così parte per la Libia. Vicende personali, drammatiche ma anche esilaranti, spassose e grottesche, s’intrecciano al racconto della Seconda guerra mondiale, in particolare all’operazione Pugilist in Tunisia che vede la disperata e vana resistenza delle forze italo-tedesche, e all’operazione Mincemeat, capolavoro dell’intelligence inglese per ingannare e depistare i tedeschi circa lo sbarco in Sicilia delle truppe alleate. Il lettore si commuove, si diverte, si arrabbia, trovandosi di fronte a un quadro drammatico, nel quale comunque prevalgono l’amore per la vita, l’amicizia autentica che è collante e fonte di speranza nonostante menzogne e meschinità, sentimenti che accomunano vincitori e vinti. Ma il vero punto di forza del romanzo è il linguaggio, una miscela di italiano e vernacolo siciliano, comprensibile e accattivante, mai fuori luogo, icastico, adeguato alle situazioni, incisivo. Il personaggio di Nirìa oscilla tra l’Enea virgiliano e il Gassmann dell’Armata Brancaleone, quello di Libbertu – realmente esistito – è vero e umano anche sulla carta.

L’autore
Alberto Maria Tricoli nasce a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, nel 1977. Si trasferisce a Roma spinto dalla passione per l’arte, che lo porta a laurearsi in Lettere (indirizzo Storia dell’arte contemporanea) all’università La Sapienza e a conseguire un master di secondo livello in Psicologia dell’arte e dell’organizzazione museale. Maturata esperienza in aziende nel settore dell’illuminazione artistica e dell’organizzazione di eventi, partecipa all’allestimento di importanti mostre. Nel 2007 torna in Sicilia e si dedica alla pallacanestro, suo amore giovanile. Qui allena squadre femminili e maschili di diverse categorie. Nel 2009, assieme al fratello, apre una tipografia digitale nel suo paese, Sommatino (Cl), dove attualmente vive e lavora. Autore di saggi e biografie di artisti, Lo scemo di guerra e l’eroe di cartone è il suo primo romanzo.

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