Lucia Borsellino: assegnata la scorta all’ex Assessore alla Sanità
Lucia Borsellino avrà la scorta. E’ la decisione presa dal comitato per l’ordine e la sicurezza del Ministero dell’Interno. L’ex assessore regionale alla Salute dovrà usare per i suoi spostamenti l’auto blindata scortata da due agenti.
La decisione è frutto dell’intensa attività della Borsellino che si è schierata contro la mafia e il malaffare nella sanità siciliana. Quanto avranno influenzato le rivelazioni dell’Espresso riguardo la presunta intercettazione non è dato sapere.
Fatto sta che la decisione di assegnare la scorta, viene mal digerita dalla Borsellino che ha sempre voluto mantenere un profilo basso nel suo lavoro e nel suo impegno politico.
“Vari sono stati gli accadimenti che hanno aggredito la credibilità dell’istituzione sanitaria che sono stata chiamata a rappresentare quindi della mia persona”, scrisse Borsellino nella lettera in cui annunciava il 2 luglio le proprie “irrevocabili dimissioni” dalla carica al presidente Crocetta. “Constato con amarezza – aggiunse – come tali accadimenti abbiano appesantito anche i tempi di raggiungimento di taluni obiettivi di questo governo nell’ambito della salute e dell’assistenza, che costituivano i capisaldi di un programma peraltro condiviso ancora prima della nascita di questa legislatura”. L’ex assessore citò il caso della piccola Nicole, la neonata morta nel febbraio scorso, e il caso Tutino. Ed era stato Manfredi il fratello di Lucia ad affermare il 19 luglio davanti al capo dello stato ““Mia sorella è rimasta in carica come assessore fino a giugno per amore della giustizia, per suo padre, per potere spalancare agli inquirenti le porte della sanità dove si annidano mafia e malaffare. Da oltre un anno era consapevole del clima di ostilità e delle offese che le venivano rivolte”. Crocetta ha sempre ribadito “Non ho mai lasciato sola Lucia Borsellino, la sua sofferenza e il suo calvario sono stati anche miei”.
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