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“Luigi Pirandello e la cultura artistica fra Ottocento e Novecento”: una mostra al Museo “Griffo”

luigi-pirandello-pittura1La tela è datata 1936 l’anno della morte di Luigi Pirandello. Si tratta di un dipinto del grande drammaturgo agrigentino ritratto dal figlio Fausto.

Luigi Pirandello è immortalato con un Fedora Borsalino in testa, la giacca, la camicia con cravatta a farfalla e tra le mani stringe un giornale. Il quadro fa parte della mostra che è stata recentemente inaugurata al Museo archeologico regionale di Agrigento “Pietro Griffo”, dal titolo “Luigi Pirandello e la cultura artistica fra Ottocento e Novecento” curata dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento.

Nella tela l’immagine del volto e lo sguardo di Luigi Pirandello assumono un valore assoluto se a fermare il tempo è un testimone oculare di quel momento storico. Nello studio di Articoli Corrado, in provincia di Roma, con Luigi c’erano Fausto e suo figlio Pierluigi. Quest’ultimo oggi ha 89 anni ed è un avvocato in pensione. È stato battezzato a tre anni dal nonno nella Basilica di San Pietro a Roma con il nome di Pierluigi: “Perché il nonno ha detto a mio padre che poteva mettere il nome Luigi solamente mettendo un Pier davanti, perchè di Luigi Pirandello c’ è ne uno solo.” Pierluigi ha un ricordo indelebile dell’ultima estate trascorsa in compagnia del nonno nella residenza estiva di Articoli Corrado in provincia di Roma: “Ho vissuto con mio nonno l’ultima estate della sua vita- racconta -nel 1934 ebbe il Premio Nobel e nel 1935 tornò in Toscana. Era molto stanco e sotto pressione da editori e scrittori che gli chiedevano di fare romanzi a quattro mani. Chiese, allora, a mio padre di trovargli per l’estate un posticino tranquillo in provincia di Roma. Così passo l’estate del 1936 con noi ad Articoli”.

Luigi Pirandello, egli stesso pittore, è stato un grande appassionato di arti visive con particolare attenzione agli artisti appartenenti alla temperie culturale tra i due secoli, ed il ricordo di Pierluigi continua così: “In quell’estate ricordo mio nonno che la mattina si alzava prestissimo e si metteva a scrivere a macchina, poi pranzavamo e lui, invece di andare a fare la pennichella, si metteva a dipingere . Nello studio mio padre faceva il ritratto del nonno mentre mio nonna faceva il mio ritratto. Loro avevano un legame profondo- conclude Pierluigi – ed un comune amore per l’arte, ma, nello stesso tempo, un disaccordo sugli obiettivi da raggiungere attraverso di essa. Avevano, infatti, due stili diversi di pittura”.

Pierluigi, infine, ricorda anche le passeggiate ad Articoli con gli amici del nonno e del padre. La residenza dei Pirandello era frequentata dai pittori Giuseppe Capogrossi, Onofrio Martinelli, Emanuele Cavalli e Renato Guttuso conosciuti da Fausto a Parigi dove visse dal 1927 al 1931 e dove conobbe anche Picasso e de Chirico.

“Luigi Pirandello e la cultura artistica fra Ottocento e Novecento” è una mostra da vedere (non per tutti, purtroppo, per le numerose barriere architettoniche). In esposizione 30 opere (dipinti, sculture e grafica) di artisti dell’800 e del primo ‘900. Particolare attenzione è rivolta all’esperienza artistica di Fausto e della Scuola Romana a cui fu legato nel periodo in cui il padre era in vita.

Luigi Mula