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Salute

Lunga vita per gli ottimisti e i soddisfatti

gene-longevitàL’elisir di lunga vita è stato finalmente scoperto. Non si tratta di una pozione con una complicatissima composizione chimica, ma la ricetta è presto fatta: ottimismo e soddisfazione.

A dimostrarlo è uno studio della Chapman university di Orange, in California, pubblicato sulla rivista Psychological Science, che ha evidenziato come una maggiore soddisfazione per la propria vita, dopo i 50 anni, sia appunto collegata ad un minor rischio di mortalità.
”La soddisfazione della vita – spiega Julia Boehm, uno dei ricercatori – può cambiare a seconda degli eventi, come un divorzio o la disoccupazione. Alcune persone riescono ad adattarsi in maniera più rapida alle nuove situazioni, e perciò sembrano avere una soddisfazione della propria vita relativamente stabile, mentre altri non si adattano così in fretta”. Se una persona deve affrontare ripetutamente situazioni stressanti, che diminuiscono il suo appagamento per la vita, ”queste fluttuazioni verso il basso – continua – sembrano essere particolarmente dannose per la longevità”.

In ognuno dei 9 anni dello studio, a 4.500 tra donne e uomini è stato chiesto di rispondere alla domanda su quanto fossero soddisfatti della propria esistenza, dando un punteggio da 1 a 10. I ricercatori hanno valutato la soddisfazione media nel corso della vita e la sua variabilità nel tempo, oltre all’età, il sesso, l’istruzione, la salute, l’attività fisica, il fumo e sintomi depressivi. Si è così visto che se aumentava la soddisfazione, il rischio di mortalità si riduceva del 18%.

Al contrario, con una maggiore variabilità, c’era un aumento del 20% del rischio di mortalità. Le persone con alti livelli di soddisfazione nella vita tendono ad avere un minor rischio di mortalità, indipendentemente dalle variazioni nel tempo. Secondo i ricercatori, questi risultati indicano che la variabilità nel livello di soddisfazione influisce sul rischio di mortalità solo quando si è poco appagati. Via libera allora ai piccoli piaceri che possano “coccolarci” e renderci più soddisfatti, l’ottimismo verrà da sé.

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