“Macbeth”, ed è di nuovo “teatro” al Pirandello – FOTO

“Macbeth“, ed è di nuovo “teatro” al Pirandello di Agrigento. Quello dalle atmosfere rarefatte, quello dalle voci che trafiggono la pelle ed arrivano all’anima, quello che profuma di polvere.

E’ questo ciò che ha trasmesso il Macbeth di Franco Branciaroli che dirige ed interpreta il personaggio dal “cuore nero” di Shakespeare dotato di una bramosia di potere così moderna che fa scordare quasi ciò che è il linguaggio aulico dello scrittore inglese. Non c’è nulla fuori posto nella rappresentazione di Branciaroli, che ha debuttato proprio al Teatro Pirandello venerdì. Rispetto per l’opera shakespeariana, geniale l’idea di mantenere originale la lingua delle filastrocche ingannevoli delle “sorelle fatali”, da un lato, e apertura al contemporaneo con la semplice ma ben congeniata scenografia che dava il senso di ciò che è la mente del personaggio: un sali e scendi di scale e gradini ripidi su un fondo nero come l’animo del protagonista. I costumi, classici, vissuti, hanno ancora riportato il senso del teatro inglese al pubblico, dissacrato, ad intervalli, dalla “follia” di Lady Macbeth che sfrutta le pareti della scena, come “lavagna” per esprimere il male che le è cresciuto dentro fin dall’inizio della storia e che l’ha portata sull’orlo di un baratro che può solo trovare una fine, l’unica, la più saggia.

I soliloqui di Shakespeare, nel Macbeth di Branciaroli, diventano monologhi, “raccontati” alla figura scura, muta, ma presente della coscienza del tenebroso Re. Una presenza che però abbandona il personaggio oscuro tormentato e vinto, alle battute finali, in cui tutto è perduto, anche la capacità di discernere i segnali e gli indovinelli ingannevoli degli spiriti delle “sorelle fatali”.

“Per ingannare il mondo, assomigliate al mondo” è quanto dice Lady Macbeth al suo sposo, trasponendo sul tema artistico “Per fare teatro, bisogna assomigliare al teatro”.

Un successo sottolineato anche dal Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto: “straordinario Macbeth di Shakespeare. Una raffinata messinscena con una ottima padronanza interpretativa di tutti gli attori. Regia matura. Bravo Branciaroli“.

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