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Maccalube di Aragona, l’appello del Sindaco Parello: “si torni alla fruizione in piena sicurezza”

salvatore_parelloParola d’ordine “mettere in sicurezza l’intera area” delle Maccalube di Aragona.

Sarebbe questo il messaggio lanciato dal Sindaco di Aragona, Salvatore Parello (in foto), a due anni dalla tragedia che portò alla morte di Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni, “inghiottiti” dal fango dopo l’esplosione dei vulcanelli della riserva naturale.

Il primo cittadino torna sul tema delle Maccalube, area che rappresenta sicuramente una delle attrattive più in vista dell’agrigentino, non nascondendo rabbia e dolore per la tragedia che ha sconvolto le anime dell’intera comunità aragonese, e non solo, in quel tragico 27 settembre 2014.

Salvatore Parello lancia anche un appello affinché si torni, in sicurezza, a visitare l’area dei vulcanelli della riserva naturale; ovviamente senza dimenticare quello che purtroppo è accaduto e che deve servire, anche nel ricordo delle due piccole vittime, che tragedie del genere non accadano più.

Ma qual’è la situazione attuale? “Alle Maccalube – riferisce il sindaco Parello – succede che ogni giorno arriva tantissima gente e dopo avere appurato che la riserva è sottoposta a sequestro giudiziario, va via. Un danno per il nostro territorio. Dopo due anni dalla tragedia che ha toccato i cuori di noi tutti, non è possibile mantenere ancora sotto sequestro la struttura; al tempo stesso bisogna trovare attraverso la proprietà e il gestore un momento di studio tecnologico che possa farla fruire in totale sicurezza. Un esempio? Se vediamo all’Etna c’è l’Istituto di Vulcanologia che garantisce“.

Il nostro compito, quello delle Istituzioni, deve essere quello di fare il possibile affinché tragedie come quelle accadute, non avvengano mai più“.

Al tempo stesso – afferma Parello – bisogna smuovere le coscienze per la difesa del territorio. Le Maccalube sono una grandissima risorsa per il territorio. Ad esempio con le agevolazioni del Psr nella zona delle Maccalube sono nate diverse attività agrituristiche e ricettive. Si tratta di attività che probabilmente pensavano di poter sfruttare l’occasione Maccalube“.

Legambiente – afferma il primo cittadino di Aragona – certifica che vi erano 20-25 mila presenze ogni anno di visitatori. Fermo restando che non si può oggi aprire così come avveniva prima, sicuramente bisogna fare in modo che sia la proprietà che l’ente gestore ritornino in possesso della struttura, e se la gestione non può essere riaffidata a Legambiente, noi come Comune di Aragona non vogliamo tirarci indietro“.

Nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche abbiano anche predisposto uno studio di fattibilità dove prevediamo la realizzazione di una posta ciclabile che, partendo dalla zona degli impianti sportivi di Aragona, lungo tutta la provinciale, raggiunge il sito delle Maccalube dove pensiamo di poter, attraverso l’accesso a fondi di finanziamento specifici, realizzare dei locali che diano la possibilità di leggere e visionare dei video sul sito che abbiano valenza da un punto di visto scientifico e ambientale. Questo, inoltre, con la previsione dell’installazione di telecamere fisse e tutti quegli accorgimenti tali da mettere in piena sicurezza l’intero sito“.

La Sicilia – continua Parello – è un territorio depresso, e l’agrigentino è il territorio più depresso della Sicilia. Se ad Aragona togliamo questa opportunità, bisogna fare in modo di parlarne e trovare soluzioni a che si possa addivenire a dare a questo territorio, e ai cittadini che ci vivono, momenti e strumenti di crescita e di opportunità“.

 

 

 

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