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Mareamico lancia l’allarme: “che fine fanno le acque reflue delle navi?”

“La trasmissione di RAI 3 “Report” ha evidenziato la grave situazione riguardante il trattamento delle acque reflue provenienti dalle navi in transito nei nostri mari, con particolare attenzione per quelle che ospitano i migranti in quarantena da Covid – 19”.

Lo scrive l’associazione ambientalista Mareamico Agrigento che aggiunge:

“Nel servizio veniva evidenziato, che nella maggior parte dei casi, queste acque vengono rilasciate senza alcun controllo in mare aperto, o quando le navi si trovano in rada, o peggio ancora dentro i porti. Ovviamente questa procedura, se fosse vera, provocherebbe gravi danni al nostro mare ed anche alla salute dei cittadini, con l’aggravante che in alcuni casi si tratterebbe di rifiuti contaminati, poiché prodotti da persone positive e malate da Coronavirus.  Mareamico ha chiesto alla Capitaneria di Porto Empedocle, all’ARPA Sicilia e alla Procura della Repubblica di Agrigento di accertare come vengono trattate queste acque reflue nel compartimento marittimo di Porto Empedocle, se sono state mai ispezionati i sistemi depurativi delle navi GNV che accolgono i migranti positivi e se sono stati fatti i controlli nelle navi della SIREMAR, che giornalmente coprono la tratta Porto Empedocle/Lampedusa ed infine abbiamo chiesto di sapere se esistono ricevute o comunque tracce di avvenuti scarichi di queste acque, presso i centri specializzati per la depurazione. Perché, da notizie assunte, l’unico impianto per il trattamento delle acque reflue in Sicilia si trova ad Agrigento, la ditta SEAP, la quale non ha mai ricevuto alcuna committenza da parte degli armatori”.

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