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Moncada Energy, Cisl: “non possiamo permetterci di vederla svanire tra le mani”

fauma moncada energy“In questa provincia, parlare di lavoro, innovazione e investimenti è diventato davvero difficile, si rischia di non essere compresi, perché è più facile attivarsi in scontri “ideologici”, pareri e punti di vista basati su paure elucubrazioni di pensiero o peggio su semplici simpatie o antipatie, anziché sulle proposte”.

A scrivere è la Cisl Agrigento, Caltanissetta, Enna, sulla situazione della Moncada Energy:

“Ognuna delle rivoluzioni tecnologiche che l’umanità ha attraversato ha determinato la nascita di lavori nuovi e nuove professionalità ed ha permesso, laddove è avvenuta, un effetto di crescita di nuove aziende. Abbiamo assistito in questa provincia alla nascita di un’azienda come la Moncada Energy nella quale abbiamo molto creduto, valutandone positivamente entusiasmo, capacità di visione e soprattutto la possibilità di divenire ampia possibilità di collocazione di nuove professioni, di giovani preparati e specialisti del settore. Ma probabilmente il tessuto industriale non era ancora pronto, non ha creduto all’innovazione tecnologica e culturale dell’impresa, così stiamo perdendo l’ultima delle tante occasioni che hanno attraversato questo territorio e la chiusura delle attività legate alla produzione di nuove energie sta avvenendo nel più assoluto silenzio”.

“È appena partita l’ennesima procedura di riduzione di personale, discussa in questi giorni dalle federazioni di categoria dei sindacati e dall’azienda, allo scopo di salvare gli ultimi 28 lavoratori.
Probabilmente errori imprenditoriali, investimenti sbagliati, concessioni e autorizzazioni non rilasciate, burocrazia, hanno vanificato lo sforzo industriale, finanziario, economico che per circa un decennio ha migliorato non solo la condizione economica di molti lavoratori ma anche quella di un territorio che ne ha tratto indiscussi benefici.
Come non pensare cosa era prima l’ex area Montedison di Porto Empedocle e quello che potrebbe ritornare ad essere in assenza di altri investimenti”.

“Nel pieno della quarta rivoluzione industriale, un’ azienda che produce energia e quindi non paga dazio rispetto alla concorrenza industriale non essendo penalizzata nei costi di gestione, non riesce a stare sul mercato.
Vorremmo conoscere il piano industriale e strategico delle aziende del gruppo, lo riteniamo fondamentale per recuperare produttività e riposizionamento sul mercato e vorremmo dare il nostro contributo consapevoli della difficile realtà e le nuove sfide economiche e sociali”.

“Vorremmo questa volta essere protagonisti, poiché spesso cambiare il “punto di vista ” e guardare attraverso gli occhi dei lavoratori, aiuta a trovare altre soluzioni e stimola a trovare strade alternative.
L’intento è quello di valorizzare la contrattazione territoriale considerando le priorità aziendali, poiché siamo e restiamo convinti che, oggi più che mai, sia necessario rimanere soggetti attivi sul mercato, affrontando la realtà e le attuali sfide economiche e sociali perché non possiamo permetterci di vedere svanire tra le mani, quest’altra occasione per rilanciare l’economia del territorio”, conclude la nota.

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