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Muore all’età di 88 anni Don Lillo Scaglia

lillo-scaglia1Il 1° Febbraio 2018, all’età di 88 anni, è ritornato alla Casa del Padre Don Lillo Scaglia.

Una vita intera spesa , dentro e fuori della Congregazione Salesiana, da vero ed autentico Figlio di Don Bosco, al servizio dei diseredati, dei bisognosi, delle persone sofferenti e, soprattutto al servizio dei giovani svantaggiati, che amò e di cui ebbe cura con il cuore di Don Bosco. Sempre pronto ad intervenire concretamente a favore di soggetti in grave disagio economico, con gesti di amorevole generosità.

Il percorso che lo porterà dritto alla Corte di Don Bosco prende l’avvio il 28 Ottobre 1946 allorquando si reca a Modica per un periodo di prova della durata di un anno per studiare da vicino la vita salesiana con l’aiuto dei confratelli più anziani.
Nel 1957 viene ordinato Presbitero Salesiano. Rimane nella Congregazione Salesiana fino al 1996, anno in cui si registra il suo passaggio al Clero Diocesano.

A proposito della sua “ chiamata “, era solito dire di se e della sua vocazione religiosa : “ la mia vocazione, maturata nella Casa Salesiana del “ Gioeni “, è rimasta sempre tale ancora oggi, perché Don Bosco mi ha cresciuto, mi ha seguito nel mondo della mia adolescenza, mi ha reso adulto nel giorno della mia maturità”.
Più avanti, sfruttando la sua Laurea in Biologia, mette su un Laboratorio di Analisi a ridosso della Chiesa di San Giacomo, di cui è il Parroco per un breve periodo.
Per un lungo periodo e, finché le condizioni di salute glielo consentirono, è stato Cappellano presso la Casa di Riposo per Anziani dell’Opera Pia Zirafa – Istituto Sacro Cuore di Gesù. Tutte le signore della Casa erano “le sue fidanzate”, Per loro aveva sempre, oltre alla assistenza religiosa, una parola di conforto, un sorriso, una carezza, una leccornia da offrire.

Nella vita di Don Lillo Scaglia, la storia del Monumento a Don Bosco di Piazza Bibbirria, rappresenta un capitolo a parte, che vale la pena raccontare. Approssimandosi i quaranta anni della sua ordinazione sacerdotale, al fratello Alfredo, Presidente dell’Unione Exallievi Don Bosco, manifesta il desiderio di erigere in città un busto a Don Bosco. “ Qualche volta, ne impianto uno a mie spese ! “ gli ripeteva spesso.
Avendo saputo che un artista agrigentino, lo scultore Exallievo NINO CONTINO – che poi realizzerà l’opera – stava lavorando ad un bozzetto, chiese di poterlo incontrare. Da quel momento Don Lillo fu una spina nel fianco del fratello Alfredo e dell’artista Contino.

Il sogno di Don Lillo – anche lui come Don Bosco era un sognatore – si avvera il 14 Giugno 1997, in coincidenza dei 40 anni della sua ordinazione, con l’inaugurazione a Piazza Bibbirria, poi ribattezzata “ Belvedere Don Bosco “ del Monumento al Santo dei Giovani. Un’opera che ha visto la luce grazie oltre al significativo gesto munifico di Don Lillo, anche al contributo spontaneo e generoso delle centinaia e centinaia di Exallievi e non, la cui elencazione risulterebbe impresa assai ardua.

Una Delegazione dell’Unione Exallievi Don Bosco con l’Alfiere GERLANDO PINZELLO in testa, ha partecipato alle solenni esequie celebrate nella Chiesa della Madonna della Provvidenza della Città dei Templi, gremita di amici, parenti ed estimatori di Don Lillo.