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Naro, dieci ettari di terreno confiscato alla mafia in “fumo”: si indaga

Sarebbero dieci gli ettari di terreno di grano danneggiati da un incendio di probabile natura dolosa. Le terre, in contrada “Gibbesi” nel territorio di Naro, sono state affidate a una cooperativa dopo la confisca alla mafia.

I terreni sono stati affidati alla cooperativa “Le terre di Rosario Livatino – Libera Terra”; è stato il legale rappresentante, fatta l’amara scoperta, a denunciare il tutto ai Carabinieri della Stazione di Naro. Formalizzata la denuncia, a carico di ignoti, per l’ipotesi di reato di danneggiamento, la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Indagini sono ora in corso per risalire ai responsabili.

“Resto sconvolta nell’apprendere che quasi 10 ettari coltivati a grano dalla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” siano stati distrutti da un vasto incendio sulla cui origine speriamo adesso gli inquirenti possano fare presto chiarezza. Già ieri ero stata informata del rogo direttamente dal presidente Giovanni Lo Iacono, ma non se ne conosceva l’entità.
Siamo vicini alla cooperativa e auspichiamo che i responsabili di tutto questo possano essere celermente individuati. La violenza non fermerà la voglia di rendere questa terra un luogo in cui ognuno può formare il proprio futuro”. Lo dichiara il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara dopo il grave danneggiamento subito dalla cooperativa che gestisce terreni confiscati alla mafia.

Solidarietà e vicinanza alla cooperativa “Le terre di Rosario Livatino – Libera Terra” viene espressa dal Cartello Sociale della provincia di Agrigento per l’incendio di natura dolosa che ha bruciato dieci ettari di grano. Si tratta di un segnale molto inquietante per l’obiettivo scelto su un terreno confiscato alla mafia per riconsegnarlo ad attività produttive nel segno della legalità. Confidando sull’operato delle forze dell’ordine e della magistratura per individuare gli autori del gesto criminale e considerato che non è il primo episodio teso ad intimidire chi cerca di portare a reddito questi terreni sarebbe auspicabile adottare misure adeguate di prevenzione anche attraverso un impianto di videosorveglianza.

foto archivio

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