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Regioni ed Enti Locali

Nell’Agrigentino stanziati 1,6 milioni per lo sviluppo locale di 16 Comuni

In arrivo nell’Agrigentino 1,6 milioni di euro per lo sviluppo locale di 16 comuni delle aree interne e montane. Le risorse fanno parte dello stanziamento complessivo da 210 milioni del governo nazionale a beneficio di 3.101 comuni di tutto lo Stivale con l’obiettivo di sostenere le attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori danneggiati dalla crisi causata dal Covid.

“Lo stanziamento nell’Agrigentino parte dai 55.453 mila euro assegnati al comune di Comitini per arrivare ai 159.168 mila euro al comune di Santo Stefano Quisquina – dice Giuseppe Sciarabba, direttore del GAL Gruppo di azione locale e presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – e segue il criterio di ripartizione delle risorse del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 dicembre. Il fondo è triennale, dal 2020 al 2022. Per le annualità successive alla prima, l’erogazione è subordinata al completo utilizzo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità”.

Ecco l’elenco dei comuni dell’Agrigentino con il relativo contributo: Comitini 55.453, Sant’Angelo Muxaro 66.117, Calamonaci 66.176, Villafranca Sicula 68.687, Lucca Sicula 79.942, Camastra 87.327, Santa Elisabetta 96.159, Montallegro 101.654, Burgio 104.933, Alessandria della Rocca 110.782, Montevago 114.504, San Biagio Platani 120.707, Cianciana 127.590, Caltabellotta 131.430, Bivona 132.109, Santo Stefano Quisquina 159.168.

“È importante che le amministrazioni agiscano in fretta per l’attivazione delle procedure a evidenza pubblica per la raccolta e la selezione delle domande – dice Sciarabba – facendo attenzione all’articolo 7 del Decreto che prevede la revoca integrale o parziale del contributo nel caso di mancato o parziale utilizzo, verificato attraverso controlli a campione dell’Agenzia per la coesione territoriale entro sei mesi dalla conclusione dell’annualità di riferimento. Sarebbe inoltre auspicabile – conclude Sciarabba – un confronto tra i comuni dello stesso ambito territoriale per consolidare politiche omogenee mirate sulle reali esigenze di sviluppo locale”.

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