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Netturbini, ancora un nulla di fatto

mimmo_fontanaFumata nera per i netturbini che già all’inizio dell’estate erano stati esclusi in seguito al nuovo bando che non disponeva di una copertura finanziaria che li contemplasse.

Da tre giorni i lavoratori sono in protesta davanti il palazzo di città in attesa di una risposta, di una fioca speranza. A tal proposito l’assessore all’ambiente Mimmo Fontana si è riunito e consultato funzionari del Comune per cercare di impiegare diversamente questi lavoratori. Un incontro che però ha segnato un nulla di fatto come afferma lo stesso Fontana:

La strada da percorrere non è neanche quella dell’implementazione della raccolta differenziata che porterebbe a conseguenze legali per il Comune”.

Una vicenda che sta cominciando a risvegliare le coscienze di alcuni consiglieri.

Davanti alla protesta di questi lavoratori non si deve restare indifferenti e silenti – ha detto il capogruppo del Partito Democratico, Angela Galvano – e ritengo necessario un immediato e risolutivo intervento di tutte le istituzioni competenti in materia, al fine di garantire i livelli occupazionali e tutelare il diritto al lavoro”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del collega di partito e consigliere comunale Marco Vullo che afferma:

A distanza ormai a più di un mese da quello che ha scaturito la riduzione di personale nel nuovo bando Comunale e la conseguenziale perdita del posto di lavoro di 21 unità lavorative che ha portato poi allo sciopero che ha messo in ginocchio la città, rinnovo nuovamente il mio appello, cosi come avevo fatto già nei primi giorni in cui è nata questa spiacevole vicenda, a tutte le forze politiche sindacali e imprenditoriali al fine arrivare a trovare soluzioni che possano mettere nelle condizioni questi 21 padri di famiglia di potere continuare a sperare di non perdere il posto di lavoro.
So che l’amministrazione si trova a lavoro per cercare di trovare soluzioni alternative nel breve e medio termine che accompagnino gli stessi lavoratori ad un graduale reinserimento attraverso il potenziamento di alcuni servizi come ad esempio la raccolta differenziata.
Mi rammarica continuare a vedere scene di disperazione di questi operatori ecologici costretti ad ad incatenarsi davanti il palazzo di città per rivendicare un diritto sacrosanto come quello del lavoro che di certo non fa fare una bella figura all’immagine della città di Agrigento.
Pur tutta via sono speranzoso che l’amministrazione da un lato, le forze sociali e le aziende dall’altro possano arrivare a trovare le soluzioni per scongiurare i licenziamenti“.

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